Benessere

Musica: il doping naturale che migliora le performance sportive

Oltre a influenzare lo stato psicofisico, aumenta resistenza fisica e capacità cardiovascolare, riducendo la percezione di fatica

È ormai noto l’effetto benefico della musica sul nostro stato psicofisico, specie quando pratichiamo sport: rende più felici, stimola il buon umore e riduce lo stress. Ma la novità è che l’ascolto di alcuni brani può addirittura incrementare il livello della performance sportiva, aumentare notevolmente la resistenza fisica e favorire una migliore capacità cardiovascolare. Questo perché il movimento del corpo tende inconsciamente ad “abbandonarsi” al ritmo e al tempo del brano. All’aumentare di questi, l’intensità dell’allenamento cresce di conseguenza. E la conferma arriva dalla scienza.

Lo studio

Lo studio, condotto dal dottor Costas Karageorghis, docente in Psicologia dello sport alla Brunel University, e pubblicato sul Journal of Sport & Exercise Psychology, ha coinvolto 30 partecipanti cui è stato chiesto di allenarsi su un tapis roulant correndo al ritmo di brani musicali rock e pop tra cui alcune canzone dei Queen, dei Red Hot Chili Peppers e di Madonna. Al termine della sessione sportiva è emerso che, se accuratamente selezionata in base a principi scientifici, la musica è in grado di ridurre la percezione della fatica fino al 12%, migliorare la capacità di resistenza del 15%, ma anche aumentare la motivazione e quindi la soddisfazione che segue il compimento di uno sport.

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Non solo. La musica può contribuire inoltre ad innalzare i livelli di energia, specie durante gli allenamenti ad alta intensità. «Numerosi atleti – ha dichiarato – utilizzano la musica come se si trattasse di una droga legale. Generalmente, ritmi trascinanti hanno un effetto stimolante mentre melodie più lente riducono l’eccitazione».

I fattori che influenzano la performance sportiva

Sempre secondo Karageorghis ci sono una serie di fattori che influenzano le reazioni fisiche, rendendo così alcuni brani più adatti di altri per accompagnare l’esercizio. Il primo è la risposta al ritmo, ovvero la capacità del corpo di muoversi seguendo il tempo e la velocità della canzone. Il secondo è l’armonia del suono, cioè la combinazione tra note e melodia, mentre il terzo riguarda l’impatto culturale in una società. In ultimo, la capacità della musica di evocare ricordi, emozioni e sensazioni.

Data l’influenza che la musica esercita sull’attività fisica, «potrebbe essere presa in considerazione come soluzione contro la sedentarietà e l’inattività, oltre ai programmi di riabilitazione di pazienti cardiopatici e obesi, spesso sottoposti a sessioni di corsa e tapis roulant» conclude l’esperto.

Il potere della musica

Oltre a stimolare uno stato generale di benessere, ridurre l’ansia e rendere l’allenamento più divertente, la musica ha il potere di distrarre la mente dalla sensazione di fatica, abbassando di conseguenza la percezione di sforzo, tensione e paura. Se si considera poi la sua capacità nel condizionare il nostro stato fisico ed emotivo, può essere sfruttata come distensivo, stimolante o sedativo prima di una competizione

Quale ascoltare

Quale musica ascoltare per migliorare la performance sportiva? Tutto dipende dalla tipologia di allenamento (per svago o come preparazione per una gara), dal livello di intensità (alto, medio, basso) e dall’obiettivo finale. Nel dettaglio, la musica con BPM (battiti per minuto) alto può essere usata per “pomparsi” prima di una competizione, mentre quella con BPM basso può calmare e stimolare focalizzazione e concentrazione.

Se si vuole aumentare la frequenza cardiaca è necessario scegliere brani con un tempo musicale in aumento progressivo. Nel caso di un allenamento a circuito invece, si può optare per un brano più forte per la fase attiva e uno più lento durante il recupero. Le canzoni ideali per l’allenamento da moderato a intenso sono quelle che hanno da 120 a 140 battute al minuto. Esempi sono “I like the way you move” dei Bodyrockers, “Mercy” di Duffy, ma anche brani classici come “Don’t stop me now” dei Queen o “Dancing Queen” degli Abba, o ancora “Eye of the tiger” dei Survivor, la colonna sonora di Rocky IV. In linea generale, la scelta della playlist dipende dal gusto personale e dalle finalità dell’attività fisica.

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Beatrice Foresti

Giornalista pubblicista, collabora con OK Salute e Benessere, insieme ad altre testate. È laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità all’Università IULM di Milano e ha da poco terminato un Master in Giornalismo alla RCS Academy. È appassionata di scrittura, radio, fotografia e viaggi.
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