
C’è un legame diretto tra colina e stanchezza. L’avvertimento arriva da un gruppo di nutrizionisti britannici che sostiene che spesso ci si sente stanchi proprio perché non assumiamo una dose sufficiente di questa molecola. Anche se è un nutriente importante, resta poco conosciuto.
In questo articolo
Vitamina J: dove si trova?
È più facile assumerlo se si è onnivori, perché si trova soprattutto nel manzo, nel fegato, nel pollo, nelle uova, nel pesce e nel latte. C’è anche nei legumi, in particolare nei fagioli e nei piselli, negli spinaci, nella frutta secca e nel germe di grano.
Qual è la dose giornaliera?
Non esiste una dose giornaliera di riferimento (RDI) per la colina. Tuttavia, è stato stabilito un valore per l’assunzione adeguata (AI) di 425 mg al giorno per le donne e 550 mg al giorno per gli uomini. Il limite massimo sicuro per gli adulti è di 3.500 mg al giorno.
Quali sono le sue proprietà? Cosa si rischia se se ne assume poca?
La colina gioca un ruolo cruciale nella funzione epatica, nello sviluppo del cervello, nella forza dei muscoli, nel metabolismo e nei processi del sistema nervoso in generale. Assumere la giusta quantità fa sentire più energici e migliora la funzione cognitiva.
Secondo i nutrizionisti la colina gioca un ruolo cruciale nella salute del cervello, nell’umore, nella memoria e nella funzionalità del fegato. Chi non ne assume a sufficienza ha poca energia, problemi di concentrazione e può soffrire anche di steatosi epatica, cioè fegato grasso, perché aiuta a rimuovere il colesterolo dalla ghiandola più grande del corpo umano. Aumenta anche il rischio di ansia e depressione. Ancora più importante assumerla in gravidanza, perché un suo deficit aumenta le probabilità di ADHD nei bambini.
Negli onnivori la mancanza di colina è rara, mentre per i vegetariani e i vegani è più semplice. Anche se come abbiamo visto questo nutriente è presente anche in alcuni vegetali, gli alimenti di origine animale ne contengono decisamente di più.