Alimentazione

Quanto mangeremo in futuro?

Un gruppo di ricercatori tedeschi ha stimato il fabbisogno calorico nel 2100 basandosi sui cambiamenti che subirà il nostro corpo

La quantità di cibo che servirà per “sfamarci” negli anni a venire non dipenderà solo dall’aumento della popolazione, ma anche da come si modificherà il nostro corpo. Per questo, per capire quanto mangeremo in futuro, i ricercatori dell’Università di Göttingen hanno analizzato i possibili cambiamenti dell’indice di massa corporea delle popolazioni per costruire quattro scenari. Un BMI che aumenta, infatti, porta anche a un aumento del fabbisogno calorico quotidiano, idem una crescita in altezza. I risultati dell’esperimento, condotto da Stephan Klasen, della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Göttingen, e dal suo collaboratore Lutz Depenbusch, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Plos One.

I cambiamenti fisici influiranno
su quanto mangeremo in futuro

Secondo gli scienziati tedeschi, nella maggior parte dei paesi l’altezza e la dimensione corporea sono in aumento. Come punto di riferimento sono stati presi cambiamenti precedenti (e simili) nelle popolazioni dei Paesi Bassi e del Messico. «Gli sviluppi in questi paesi sono molto pronunciati», afferma Depenbusch, «ma rappresentano uno scenario realistico». Dati alla mano, gli esperti hanno calcolato l’aumento del fabbisogno calorico in base a quattro possibilità: aumento della popolazione senza cambiamenti di peso/altezza – aumento del BMI – aumento di altezza – aumento sia di BMI sia di altezza.

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I risultati dello studio

Dal grafico si può notare che anche se il BMI e l’altezza dovessero rimanere costanti, il fabbisogno calorico globale aumenterebbe di oltre il 60% entro il 2100 a causa della crescita della popolazione.

Con l’aumento del BMI, stimato sulla base dei cambiamenti che ci sono stati nella popolazione messicana, le calorie aumenterebbero invece del 71% circa. Nello scenario tre, con l’aumento dell’altezza come accaduto nei Paesi Bassi, l’incremento sarebbe invece del 68%. Se invece si combinano entrambi i fattori nello scenario quattro, l’aumento è stimato al 79,78%.

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Più di 2.500 calorie al giorno

La figura mostra che gli aumenti di fabbisogno calorico legati all’aumento demografico a un certo punto si stabilizzerebbero, perché si stima che la crescita della popolazione rallenti. Gli incrementi dovuti all’aumento di altezza e di BMI, invece, diventerebbero sempre più marcati. Secondo i ricercatori, si potrebbe arrivare a un fabbisogno di 2.425 calorie al giorno nell’anno 2050 e di 2.538 calorie nel 2100.

Le conclusioni

Se la produzione alimentare globale non soddisfa questa crescente necessità, i ricercatori temono che si svilupperanno problematiche sociali e sanitarie. Mentre le persone più ricche saranno in grado di mantenere le loro abitudini alimentari, i più poveri soffriranno per i prezzi più alti a causa dell’aumento della domanda. «Ciò porterebbe ad un incremento del consumo di cibo economico, spesso ricco di calorie ma povero di nutrienti», conclude Depenbusch. «Di conseguenza, il peso corporeo tra le persone più povere crescerebbe insieme alla malnutrizione e alle conseguenze negative sulla salute».

Fonte: studio pubblicato su Plos One a dicembre 2019.

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