Alimentazione

Inulina: il prebiotico che fa bene a intestino e sistema immunitario

Si tratta di un carboidrato di origine vegetale che, non essendo digeribile, arriva integro nell'intestino, dove esercita le sue attività benefiche per l'organismo

Garantisce l’equilibrio intestinale, con riflessi positivi anche sul sistema immunitario, e abbassa l’indice glicemico di alcuni piatti ai quali è difficile rinunciare, consentendoci di introdurre meno calorie. L’inulina a catena lunga è un carboidrato di origine vegetale, estratto da cicoria, carciofo, aglio, banane e tartufi bianchi, che non è digeribile dagli enzimi del nostro organismo e, pertanto, è in grado di arrivare integro nell’intestino, dove agisce come un prebiotico vero e proprio.

Inulina: il prebiotico che fa bene all’intestino 

«Una volta raggiunta la flora intestinale, questo straordinario elemento riesce ad aumentare la densità dei batteri “buoni”, in particolare bifidobatteri e lattobacilli, diminuendo la carica di quelli “cattivi”» interviene Chiara Manzi, nutrizionista e autrice di Cucina Evolution. In forma senza dieta, edito da Art Joins Nutrition. «Andando a ingrossare le fila di questi preziosi batteri, l’inulina favorisce l’assorbimento delle sostanze nutritive e di alcuni minerali, come il magnesio e il calcio, migliora il funzionamento dell’ecosistema e aiuta a prevenire lo sviluppo di disturbi e patologie intestinali. Inoltre, l’inulina a catena lunga riduce l’assorbimento del colesterolo e dei trigliceridi e i livelli di glicemia» continua la dottoressa.

Gruppo San Donato

Uno studio italiano ha confermato l’azione antiossidante dell’inulina

L’inulina è anche in grado di proteggere la mucosa gastrointestinale dall’eccesso di radicali liberi provocato da sostanze nocive come il lipopolisaccaride, un’endotossina presente in alcuni batteri e che può provocare infiammazione in tutto l’organismo e, in particolare, nella parete dell’intestino. Questo processo infiammatorio può causare un anomalo invecchiamento cellulare e un maggior rischio di sviluppare neoplasie o patologie epatiche. La conferma di questa proprietà benefica dell’inulina a livello della mucosa intestinale arriva da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e pubblicato sulla rivista scientifica PLoS One.

«Secondo i dati raccolti, la capacità dell’inulina di eliminare radicali liberi è risultata maggiore rispetto a quella di altri zuccheri semplici. In particolare, la sua capacità di eliminare l’ossidrile, il radicale più pericoloso prodotto dalle nostre cellule, è risultata paragonabile, se non superiore, a quella della vitamina C. Abbiamo inoltre constatato che, a differenza di altre molecole, questa proprietà dell’inulina è rimasta inalterata anche dopo i processi di cottura e di digestione degli alimenti che la contengono» interviene Laura De Gara, professore di Fisiologia Vegetale presso il Campus Bio-Medico e autrice dello studio. I ricercatori romani stanno proseguendo gli studi per capire qual è il meccanismo cellulare che permette a questa sostanza di svolgere la propria attività antinfiammatoria e i suoi possibili effetti benefici sulla funzione motoria dell’intestino.

Potenzia le difese immunitarie

Se l’intestino è in salute, di riflesso anche il sistemo immunitario ne trae beneficio. «Grazie agli effetti benefici sull’intestino, l’inulina è un ottimo coadiuvante per stimolare e rafforzare le difese immunitarie, aiutando l’individuo a sviluppare una maggiore resistenza agli agenti patogeni» continua la dottoressa Manzi. «Ciò è stato dimostrato in un’indagine che ho condotto su un campione di 900 persone che, per 3 mesi consecutivi, ha inserito questo carboidrato di origine vegetale all’interno della propria dieta mediterranea. I dati raccolti hanno confermato come questo importante prebiotico, insieme con la riduzione di sale, zucchero e grassi totali e un apporto costante di fibre, sia in grado di abbassare il rischio di contrarre l’infezione da Covid-19 di ben 3 volte».

Abbassa l’indice glicemico di pizza, pane e carboidrati raffinati

«L’inulina a catena lunga, che si può trovare in commercio sotto forma di polvere o tavolette, ha un sapore neutro, per questo si presta a essere aggiunto sia a preparazioni salate, come pasta, pane, pizza o secondi di carne e pesce, sia dolci, dai gelati ai prodotti da forno, fino ai dolci al cucchiaio» spiega la nutrizionista. Durante le cotture, le lievitazioni, il contatto con l’acqua e con gli enzimi degli alimenti questo carboidrato vegetale mantiene una struttura chimica sufficientemente lunga, tale da aggiungere ai suoi effetti prebiotici anche la capacità di abbassare l’indice glicemico di pizza, pane e carboidrati raffinati, consentendoci di introdurre nell’organismo meno calorie. «Un consumo quotidiano di inulina, senza cadere negli eccessi, è in grado di innescare tutti quei meccanismi che possono portarci a sviluppare un sistema immunitario più forte, riducendo la massa grassa e, soprattutto, i picchi glicemici di alcuni alimenti».

Leggi anche…

Mostra di più

Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
Pulsante per tornare all'inizio