Salute

Quali sono i rischi di alcuni prodotti per i capelli?

Dalle stirature alla tintura, fino agli shampoo “insospettabili”: gli esperti mettono in guardia sui possibili rischi per la salute legati a molti prodotti per capelli, tra sostanze cancerogene, allergie e ustioni

Per milioni di persone i trattamenti per capelli sono un gesto di bellezza quotidiano. Ma dietro a stirature, decolorazioni e tinte si nasconde un lato oscuro: secondo recenti ricerche, alcune sostanze chimiche contenute in questi prodotti potrebbero essere molto più pericolose di quanto si pensasse.

Stirature chimiche: i sospetti legami con alcuni tumori

Un recente studio dell’Emory University in Georgia (USA), che ha seguito oltre 50.000 donne, ha acceso i riflettori sui rischi dei trattamenti liscianti chimici, come le famose cheratine o i “Brazilian blowout”.

Sempre secondo i risultati di questa ricerca se questi prodotti vengono utilizzati molto spesso aumentano in modo significativo le probabilità di sviluppare alcuni tipi di tumore, soprattutto quello al pancreas, alla tiroide e il linfoma non-Hodgkin rispetto a chi non li usava.

La causa potrebbe risiedere nella formaldeide, una sostanza chimica utilizzata come conservante nei trattamenti liscianti. Con il calore del phon o della piastra, la formaldeide può liberarsi nell’aria (il cosiddetto off-gassing) e, se inalata ripetutamente, può provocare irritazioni respiratorie, bruciori agli occhi e danni più gravi a lungo termine.

Decolorazioni “fai da te”: ustioni e danni permanenti

La moda del biondo platino o delle schiariture “home made” nasconde spesso brutte sorprese. Sui social si moltiplicano le testimonianze di donne che, dopo una decolorazione sbagliata, hanno riportato ustioni chimiche al cuoio capelluto o perdita definitiva dei capelli.

La colpa? Ingredienti come ammoniaca, perossido di idrogeno e persolfati, presenti in molti prodotti schiarenti. Per legge la concentrazione di perossido di idrogeno non può superare il 12%, ma i persolfati possono arrivare fino al 70%. A contatto prolungato con la pelle, queste sostanze possono causare necrosi dei tessuti e richiedere interventi chirurgici ricostruttivi.

Allergie ai coloranti: quando la tinta diventa pericolosa

Tra gli ingredienti più sotto accusa nelle tinte per capelli c’è la parafenilendiammina (PPD), presente in oltre due terzi dei prodotti sul mercato.
Si tratta di un allergene potente, capace di provocare reazioni cutanee, gonfiori del viso e difficoltà respiratorie. In casi estremi, può scatenare anafilassi, cioè il temutissimo choc anafilattico, una reazione potenzialmente letale.

Per questo i produttori raccomandano sempre di effettuare un test di sensibilità 48 ore prima dell’applicazione, anche se la tinta è stata già usata in passato.

Piastre e arricciacapelli: il pericolo delle ustioni

Le piastre per capelli possono raggiungere temperature superiori ai 220 gradi, sufficienti a provocare ustioni di secondo e terzo grado.
Negli ultimi anni, secondo la Children’s Burns Trust, è aumentato del 20% il numero di bambini ricoverati per ustioni causate da piastre e ferri ancora caldi lasciati incustoditi.

Gli esperti raccomandano di riporre sempre gli strumenti in custodie termoresistenti e di tenerli lontano dalla portata dei bambini fino a completo raffreddamento.

Shampoo con glutine: un rischio (inatteso) per i celiaci

Non solo alimenti: anche alcuni shampoo contengono glutine, usato come addensante o per donare lucentezza.
In genere il glutine non viene assorbito dalla pelle, ma può rappresentare un rischio per i bambini piccoli o in presenza di ferite o dermatiti.
Chi soffre di celiachia o sensibilità al glutine dovrebbe quindi controllare le etichette, evitando ingredienti come hydrolyzed wheat protein o wheat germ oil.

Tintura frequente e rischio di tumore al seno

Uno studio condotto nel 2017 dal chirurgo londinese Kefah Mokbel ha rilevato che le donne che si tingono i capelli più di cinque volte l’anno hanno un rischio aumentato del 14% di tumore al seno.
Mokbel consiglia di limitare la colorazione a due-cinque volte l’anno e preferire prodotti con ingredienti naturali, come coloranti vegetali a base di barbabietola o henné.

Altri studi, come quello del 2008 pubblicato negli USA, hanno evidenziato un aumento del rischio di leucemia linfatica cronica tra chi usava tinte molto frequentemente, soprattutto prima degli anni ’80, quando i coloranti contenevano sostanze oggi vietate.

La bellezza dei capelli non deve mettere a rischio la salute

Liscio perfetto, biondo ghiaccio o colore intenso non devono significare “rischio”.
Scegliere prodotti certificati, leggere sempre le etichette e non abusare dei trattamenti chimici è la prima regola per proteggere non solo la chioma, ma anche la propria salute.
E quando possibile, meglio optare per alternative più naturali: oggi la cosmetica “green” offre risultati eccellenti, senza esporre il corpo a sostanze potenzialmente tossiche.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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