
Spesso, si è portati a pensare che solo attraverso un allenamento intenso si possano ottenere reali benefici per il proprio fisico. Tuttavia, non bisogna sottovalutare il potenziale dei movimenti a bassa intensità. Per i meno sportivi, la buona notizia è che si tratta di attività semplici, di solito già presenti nella routine quotidiana. Ecco cosa c’è da sapere sulla zona zero e perché sta riscuotendo sempre più attenzione.
In questo articolo
Cos’è la “zona zero”?
Il termine “zona zero” si usa per indicare il livello di attività fisica appena superiore alla completa inattività. Nel mondo dell’allenamento, lo sforzo viene generalmente suddiviso in cinque zone di intensità, basate sulla frequenza cardiaca. La zona 1, ad esempio, corrisponde a un’attività che mantiene il cuore tra il 50 e il 60% della frequenza massima. Mentre la zona zero si colloca al di sotto di questa soglia, dove il cuore non supera il 50% della massima frequenza cardiaca.
Attività come portare fuori il cane, dedicarsi al giardinaggio o sbrigare le faccende domestiche, non vengono considerate come un allenamento vero e proprio, ma possono avere effetti significativi sul proprio benessere. Sono accessibili, sostenibili, adatte a tutti e non richiedono attrezzature particolari. Il fatto che siano naturalmente o facilmente integrabili nella propria routine, può invogliare maggiormente a muoversi con costanza.
Quali sono i benefici
Nonostante l’intensità ridotta, gli effetti della zona zero sono tutt’altro che trascurabili. Come sottolineato anche da un recente articolo pubblicato sul The Guardian, «una revisione degli studi del 2022 ha rilevato che anche una breve camminata a bassa intensità era sufficiente ad “attenuare significativamente” i livelli di glucosio post-pasto rispetto alla posizione seduta continua, il che riduce quasi certamente il rischio di insulino-resistenza e diabete di tipo 2». Inoltre, svolgere regolarmente un’attività fisica leggera aiuta a preservare diversi aspetti della salute, migliora la circolazione e riduce lo stress.
Naturalmente, la zona zero ha anche dei limiti. Non sostituisce un allenamento strutturato o intenso ma, anche per chi pratica sport regolarmente, può aiutare a favorire il recupero e prevenire il burnout. Può rappresentare un modo semplice per mantenere il corpo attivo, stimolandosi a creare abitudini che, se praticate con regolarità, nel tempo diventeranno un alleato per la qualità della vita.
Zona zero: i movimenti quotidiani che fanno la differenza
Non è necessario arrivare sempre al massimo sforzo per ottenere risultati concreti per corpo e mente. Piccoli movimenti quotidiani, gentili ma costanti, possono migliorare salute, energia e umore. Alcuni esempi pratici possono includere:
- parcheggiare la macchina più lontano;
- alzarsi regolarmente dalla scrivania mentre si lavora;
- portare fuori il cane;
- dedicarsi al giardinaggio o a piccole faccende domestiche;
- fare stretching leggero a fine giornata.
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