
Il verme polmonare del ratto è un parassita originario del sud-est asiatico che si sta diffondendo anche in Australia, in particolare nelle aree di Sydney e Brisbane. Il suo ospite naturale è il ratto selvatico, ma può infettare anche cani e, in rari casi, esseri umani.
Le larve del parassita vengono espulse dai ratti attraverso le feci e ingerite da lumache e limacce, che diventano ospiti intermedi. Se un cane o una persona ingerisce accidentalmente uno di questi molluschi infetti o verdura contaminata, può contrarre l’infezione.
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I dati: casi in aumento tra i cani
Una ricerca dell’Università di Sydney ha analizzato 180 campioni clinici raccolti tra il 2020 e il 2024. I risultati parlano chiaro: 93 cani sono risultati infetti, molti dei quali sono morti o rimasti paralizzati. Il picco si è registrato nel 2022, in coincidenza con forti piogge, che favoriscono la proliferazione delle lumache.
I cani come “sentinelle” per la salute pubblica
Secondo i ricercatori, i cani rappresentano una sorta di popolazione sentinella: l’aumento dei casi canini può indicare un rischio crescente anche per l’uomo.
Verme polmonare del ratto e rischio per l’uomo
Sebbene rara, l’angiostrongiliasi può colpire anche gli esseri umani, causando una forma di meningite eosinofila. I sintomi includono:
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Mal di testa
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Rigidità del collo
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Febbre
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Nausea e vomito
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Formicolii e dolori diffusi
In alcuni casi, l’infezione può portare a danni cerebrali permanenti o alla morte, soprattutto nei soggetti con sistema immunitario compromesso.
Il caso di Sam Ballard
Uno dei casi umani più noti è quello di Sam Ballard, giovane giocatore di rugby di Sydney. Nel 2010 mangiò una lumaca da giardino per una sfida tra amici, contrasse il parassita e cadde in coma per 420 giorni. Morì nel 2018 a soli 28 anni dopo anni di gravi conseguenze neurologiche.
Cosa succede nel corpo: la spiegazione dei ricercatori
Secondo Phoebe Rivory, ricercatrice dell’Università di Sydney, il vero danno non è causato direttamente dal verme, ma dalla risposta immunitaria dell’organismo. Nei cani e negli esseri umani, il parassita raggiunge il cervello, dove viene attaccato dal sistema immunitario, provocando infiammazioni e sintomi gravi.
I sintomi nei cani
Nei cani, la malattia si manifesta con:
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Paralisi
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Incontinenza urinaria
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Risposte anomale al dolore
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Sintomi neurologici progressivi
L’incubazione varia da una a tre settimane dopo l’ingestione della lumaca o limaccia infetta.
Perché i casi stanno aumentando?
Gli esperti spiegano che le piogge intense e il cambiamento climatico stanno favorendo la diffusione del parassita, attraverso un aumento della popolazione di lumache. La globalizzazione contribuisce ulteriormente alla diffusione della malattia anche in nuove aree geografiche.
Secondo il professor Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, “l’angiostrongiliasi è un’infezione emergente, da monitorare con attenzione a livello globale”.
Prevenzione: come proteggere cani e persone
Le autorità sanitarie australiane consigliano alcune semplici ma fondamentali misure di prevenzione:
Per gli esseri umani
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Lavare accuratamente frutta e verdura, soprattutto se consumata cruda
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Evitare il contatto diretto con lumache e rane, specialmente in zone umide o rurali
Per i proprietari di animali
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Sorvegliare i cani nei parchi, soprattutto dopo la pioggia
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Evitare che i cani ingeriscano lumache, limacce o erba bagnata
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Non lasciare ciotole di cibo o acqua all’esterno, dove le lumache possono accedere