Salute

Ipotiroidismo? Scopri come gestirlo in 4 mosse

Quando andare dallo specialista, che esami fare, come prendere i farmaci: ecco tutte le raccomandazioni stilate dai medici di famiglia

Quando la tiroide entra in “sciopero”, c’è poco da fare: si viene immediatamente risucchiati in un vortice di visite specialistiche ed esami che alla fine sfocia in anni di terapie farmacologiche. Come tutte le malattie croniche, anche l’ipotiroidismo può diventare dunque una fonte di ansia e dubbi: per affrontarli nel migliore dei modi, la Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) ha stilato 4 utili raccomandazioni che possono semplificare la vita quotidiana dei pazienti. Vediamole insieme.

  1. Quando andare dallo specialista. «Bisogna evitare il ricorso improprio allo specialista endocrinologo», spiega Carlo Cappelli, endocrinologo presso il Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Spedali Civili di Brescia. «Le linee guida nazionali e internazionali – chiarisce l’esperto – prevedono l’intervento dello specialista nella fase iniziale di diagnosi e di impostazione della terapia, mentre il follow-up è gestito dal medico di medicina generale, che è qualificato nel seguire il paziente grazie anche alla maggiore frequenza di contatti e relazione con il proprio assistito».
  1. Quando fare gli esami di controllo. «Se non vi sono motivi specifici per ripeterli, nella norma vanno eseguiti una volta all’anno», spiega Gerardo Medea, responsabile area Metabolica SIMG. «Va inoltre ricordato che il giorno del prelievo di sangue, oltre al digiuno, è necessario assumere la levotiroxina dopo il prelievo».
  1. Quali esami eseguire. «Se non ci sono esigenze particolari – spiega Medea – il solo TSH Reflex è sufficiente al posto dell’intera batteria TSH, FT3, FT4». Quali sono i vantaggi del solo TSH Reflex? «Il primo vantaggio è un risparmio per il paziente sul ticket, senza rinunciare alla precisione del referto: infatti se il TSH risulta inferiore o superiore ai valori di riferimento, viene determinato di riflesso l’FT4 nella stessa seduta analitica e, se necessario, è misurato anche l’FT3. Quindi gli esami sono eseguiti interamente solo se necessario e non in modo automatico, con un risparmio per il paziente e per il Servizio Sanitario Nazionale», precisa Medea.
  1. Come prendere i farmaci. Le linee guida internazionali dicono che la levotiroxina va presa a digiuno: se si assume il farmaco in compressa, è necessario attendere 60 minuti per fare colazione; se invece si assume la levotiroxina nella forma liquida, si può fare colazione anche solo dopo 10 minuti, perché il principio attivo nella forma liquida viene assorbito più rapidamente.

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a cura della redazione

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