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Stuzzicadenti usati già nelle caverne più di un milione di anni fa

Erano lo strumento per l'igiene orale dei primi europei, amanti della “dieta crudista”

Anche voi avete il vizio di usare lo stuzzicadenti a fine pasto? A chi vi rimprovera questa pessima abitudine, potrete finalmente controbattere che state in realtà difendendo il ricordo di una tradizione antichissima, praticamente preistorica, appartenuta addirittura ai primi abitanti dell’Europa. Lo dimostra lo studio della dentatura di una mascella fossile, che risale a 1,2 milioni di anni fa e che è stata ritrovata nel sito di ‘Sima del Elefante’, nel nord della Spagna.

I risultati delle analisi, pubblicati sulla rivista The Science of Nature, dimostrano che i nostri antenati appena arrivati dall’Africa seguivano una dieta “crudista”, perché ancora non conoscevano il fuoco, ma sapevano già come maneggiare gli “stuzzicadenti”, i più antichi strumenti per l’igiene orale di cui si sia trovata traccia finora.

Gruppo San Donato

I segni sono stati individuati da un gruppo internazionale di ricercatori, che hanno letteralmente vestito i panni degli “archeo-dentisti” per cimentarsi in una pulizia dei denti a ultrasuoni davvero d’altri tempi. Sono così riusciti a prelevare un piccolo campione di tartaro in cui hanno trovato i resti del menù preistorico: fibre di carne animale, fibre vegetali, granelli di pollini tipici del bosco, un pezzo di ala di farfalla e una zampa di insetto.
Tra i micro-fossili, anche le fibre legnose di quello che poteva essere uno stuzzicadenti primitivo, rimasto in parte incastrato alla base dei denti in un piccolo solco che è stato probabilmente formato proprio dall’uso regolare di questo strumento per la pulizia.

Messi insieme, questi dati dimostrano che «i primi europei conoscevano bene il loro ambiente e sapevano sfruttarlo per ottenere una dieta bilanciata, fatta combinando diversi cibi che andavano dalla carne ai vegetali amidacei», afferma la coordinatrice dello studio Karen Hardy, che lavora tra l’Università di York e quella di Barcellona, in Spagna. Il fatto che i cibi fossero crudi, e che non fossero presenti neppure tracce dei gas che normalmente si inalano vicino al fuoco, ha portato gli archeologi a rivedere la tempistica della sua introduzione in Europa, che alla luce di queste nuove scoperte dovrebbe essere avvenuta tra 1,2 milioni e 800mila anni fa.

Elisa Buson

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