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Parkinson, dagli squali una possibile cura

La squalamina potrebbe essere alla base di un farmaco utile per chi soffre di questa malattia

Anche se è uno dei pesci che incute più timore all’uomo, lo squalo potrebbe diventare una risorsa preziosa per la salute umana. Nel suo corpo, infatti, è contenuta una sostanza chimica chiamata squalamina, uno steroide, che l’animale utilizza per combattere i suoi batteri e che sembra avere proprietà benefiche anche nell’uomo. Persino nel trattamento della malattia di Parkinson.

Lo studio

Una ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of The National Academy of Sciences ha rivelato che la squalamina potrebbe diventare la base per un farmaco contro questa malattia neurodegenerativa, che evolve lentamente in maniera progressiva, coinvolgendo le funzioni che riguardano i movimenti e l’equilibrio dell’uomo (qui tutti i sintomi). La sostanza, che chimicamente è uno steroide, sarebbe infatti in grado di bloccare la formazione di aggregati di molecola alfa-sinucleina (il processo molecolare alla base della patologia), rendendola meno tossica e impedendole di attaccarsi alla membrana della cellula nervosa. Tra gli autori della ricerca anche l’italiano Michele Vendruscolo, attualmente al lavoro presso la University of Cambridge.

Gruppo San Donato

Altri potenziali benefici

Nonostante questo ultimo studio sul trattamento del Parkinson sia stato per ora condotto solo in laboratorio su cellule e su animali modello di malattia, i risultati sono promettenti, così come lo sono altre sperimentazione cliniche contro il cancro e altre patologie. Il potenziale utilizzo della squalamina nel trattamento di malattie umane, infatti, era già stato dimostrato da uno studio americano del 2011, che aveva rivelato come la sostanza potrebbe avere dei benefici nella cura di patologie virali come la Dengue, la febbre gialla e l’epatite.

Trial sull’uomo

Come dichiara Vendruscolo, una sperimentazione su pazienti con il Parkinson potrebbe iniziare in tempi ragionevolmente brevi. «L’inizio dei trial è in programma tra qualche mese» ha anticipato il ricercatore. I trial saranno condotti da Michael Zasloff, lo stesso scienziato che ha scoperto la squalamina circa 20 anni fa come antibatterico naturale.

 

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