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Le lesioni ai muscoli adduttori si riparano con il laser

All’origine di queste lesioni spesso c’è debolezza muscolare, un cattivo stretching prima e dopo l’attività fisica, o un sovrallenamento. Fondamentali la diagnosi tempestiva e le terapie giuste, come spiega Pier Francesco Parra, responsabile medico delle Nazionali di Davis e Fed Cup

Le lesioni agli adduttori sono a carico dei muscoli situati nella sede interna della coscia. In genere, rientrano nella categoria delle distrazioni muscolari che possono essere di primo, secondo o terzo grado. Quando trascurate o non trattate adeguatamente, queste lesioni possono diventare croniche. La lesione agli adduttori della gamba destra diagnosticata a Francesco Giorgino (leggi qui la sua testimonianza) è una distrazione muscolare di terzo grado, che ha comportato una parziale interruzione di fibre muscolari di circa due centimetri. Il Focus è di Pier Francesco Parra, lo specialista che ha curato Giorgino, responsabile medico delle Nazionali di Davis e Fed Cup e del Centro FIT di Tirrenia (Pisa)

SINTOMI. I sintomi sono dolore acuto e difficoltà a compiere movimenti, entrambi molto evidenti nell’infortunio che ha colpito il conduttore del Tg1: Giorgino racconta «sono caduto per terra, dopo aver avvertito una terribile sensazione, come se qualcuno mi avesse colpito violentemente con un sasso, accompagnata da dolori lancinanti».

Gruppo San Donato

CAUSE. Molto comuni fra gli sportivi, le lesioni agli adduttori si verificano quando c’è una sproporzione tra la forza impressa nel movimento e la resistenza ed elasticità del muscolo. Questo succede di frequente negli sport come il tennis, in cui si compiono molte scivolate laterali. All’origine di queste lesioni spesso c’è debolezza muscolare, un cattivo stretching prima e dopo l’attività fisica, o un sovrallenamento.

DIAGNOSI. Fare una diagnosi precisa non è facile. Per questo è sempre raccomandabile rivolgersi a uno specialista e non, come purtroppo spesso accade, a fisioterapisti o massaggiatori che non hanno la giusta preparazione per individuare e affrontare il problema. È fondamentale formulare una diagnosi tempestiva, una valutazione clinica corretta che solo uno specialista può fare dopo un’accurata visita. In seguito, il grado di distrazione è rilevabile attraverso un’ecografia muscolare.

TERAPIA. Una volta che lo specialista arriva alla diagnosi, il trattamento che si è dimostrato più efficace ed efficiente è quello con il laser ad alta potenza da me ideato e modificato dal 1988. Studi scientifici, ancora in corso, dimostrerebbero infatti che questa metodologia è in grado di promuovere la riparazione e la rigenerazione del tessuto muscolare. Il trattamento si compone di varie brevi sedute, in cui si eseguono due-tre microapplicazioni laser di durata inferiore ai 30 secondi. Il ciclo di trattamento si compone in genere di circa 30 microapplicazioni laser distribuite diversamente secondo i casi e la patologia da trattare. Un ciclo terapeutico può quindi durare da tre a dieci giorni. Terminato il trattamento, composto da uno o più cicli terapeutici, è importante stabilire un controllo a distanza di 15-30 giorni, poiché il risultato va valutato nel tempo. La cosa più importante non è la strumentazione utilizzata, ma le modalità con cui lo specialista esegue la procedura. Per questo preferisco eseguire la procedura sempre personalmente. Per le lesioni agli adduttori i farmaci servono a poco. Al massimo raccomando l’utilizzo di paracetamolo. La terapia con il laser ad alta potenza ancora non fa parte dei trattamenti erogati dal Sistema sanitario nazionale: al momento l’iter terapeutico può essere eseguito privatamente (con un costo che si aggira sui mille euro, ndr).

Tratto da OK Salute e benessere giugno 2014

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