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Il matrimonio fa bene o male?

Convolare a nozze e giurare amore eterno al proprio partner: ecco tutti i pro e i contro

I pro e i contro del matrimonio

I pro e i contro del matrimonio

Con la fatidica formula «Sì, lo voglio» siamo davvero pronti a buttarci alle spalle il nostro passato (scapestrato?) da single e a promettere amore eterno a chi ci sta accanto? Considerato da sempre lo spauracchio delle nuove generazioni, il matrimonio è senza dubbio il passo più importante nella vita di un uomo e di una donna, che decidono di condividere con il proprio partner il futuro che li attende. C’è chi lo considera la “tomba dell’amore” e chi crede che sia il coronamento di un sogno lungo una vita. E voi in che squadra vi posizionate? Tra quelli allergici alle nozze o quelli che contano i minuti che li separano dall’altare? Sfogliate la gallery per scoprire se infilare la fede nuziale fa per voi… Potreste cambiare idea.

Fa ingrassare

Fa ingrassare

A lungo andare la fede nuziale può “pesare” non solo sulla vita di coppia ma anche sulla linea dei due coniugi. Sì, perché pronunciare la fatidica frase “Sì, lo voglio” potrebbe costare caro alla forma fisica dei novelli sposi. Altro che malelingue: a dirlo sono i ricercatori dell’Università di Basilea che hanno confrontato l’indice di massa corporea di oltre 10.000 persone tra single e sposati. Rispetto agli scapoli, dai dati raccolti è emerso che mogli e mariti sono più frequentemente in sovrappeso. Un esempio? Considerando una donna con un’altezza media di 1.65 metri oppure un uomo alto 1.80, le nozze “pesano” circa 2 chilogrammi. Le ragioni sono ancora tutte da scoprire, ma che a incidere sulle bilance siano proprio i manicaretti di mogli e suocere? (Ma se proprio non volete rinunciare a un piatto di pasta, leggete qui come gustarla in salute).

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Abbassa lo stress emotivo

Abbassa lo stress emotivo

Per i giovani alla prima esperienza di coppia, il matrimonio e la convivenza producono gli stessi benefici mentali, abbassando il livello di stress emotivo. Da uno studio americano, condotto su 9000 ventenni e pubblicato su Journal of Family Psychology, è emerso che i giovani vivono senza timori né preoccupazioni le relazioni sentimentali, con o senza la fede nuziale al dito. Insomma, il matrimonio non è più lo spauracchio delle nuove generazioni. Anzi: gli uomini addirittura sperimentano uno stress emotivo minore con le nozze rispetto alla convivenza, che viene ancora vista da molti come un test per mettere alla prova il rapporto di coppia (ma se siete comunque stressati, ecco un consiglio per stare meglio).

Va a gonfie vele se ci si dice “grazie”

Va a gonfie vele se ci si dice “grazie”

Il segreto per un matrimonio felice? Guardarsi negli occhi e dirsi “grazie”. Da uno studio condotto dall’Università della Georgia e pubblicato su Personal Relationship è infatti emerso che l’espressione di gratitudine da parte del partner è il fattore significativamente più in grado di predire la buona riuscita delle nozze. La gratitudine e la convinzione che il partner ci valuti positivamente influenzano direttamente il matrimonio e il nostro livello di coinvolgimento nella vita di coppia. Apprezzare il proprio coniuge dicendoglielo “protegge” anche uomini e donne dalla predisposizione al divorzio e funge da “cuscinetto” nei problemi comunicativi della coppia (Leggete qui quali sono le conseguenze del divorzio a livello fisico).

Dura se ci focalizziamo sul partner

Dura se ci focalizziamo sul partner

Sapere con anticipo se la nostra relazione durerà per sempre? Ora ce lo dice la scienza. I ricercatori dell’Università dell’Illinois hanno classificato le relazioni sentimentali e hanno cercato di predire quali sono quelle destinate a fallire o a continuare. Le coppie sono state così suddivise: drammatiche (il rapporto è costellato di alti e bassi), combattenti (i litigi sono frequenti e i coniugi si scontrano spesso), socialmente impegnate (marito e moglie cercano fin troppo il contatto con amici e parenti) e incentrate sul partner. Quest’ultima tipologia di innamorati è quella che, in vista dei fiori d’arancio, funzionerà meglio rispetto alle altre. Per essere sicuri che la nostra relazione duri in eterno (o quasi) dobbiamo mirare a diventare come quelle coppie in cui l’altro diventa “il centro del proprio universo”.

“Trasmette” l’obesità

“Trasmette” l'obesità

«Nella buona e nella cattiva sorte, finché dietologo non ci separi». Ecco come potrebbe essere “rivista” la tradizionale formula pronunciata dai promessi sposi sull’altare alla luce di una nuova ricerca statunitense condotta dalla Johns Hopkins University di Baltimora. Pare infatti che marito e moglie rimangano fedeli l’uno all’altro soprattutto quando si tratta di stile di vita e abitudini a tavola, tanto che se uno dei due coniugi diventa obeso, l’altro vede raddoppiare il proprio rischio di mettere su peso. Ma lo studio dimostra anche che se uno dei due partner dichiara guerra ai chili di troppo, scegliendo di fare la dieta e più sport, anche l’altro comincia a seguirlo sulla via del benessere (combattete il rotolino sulla pancia leggendo queste indicazioni).

Previene la demenza

Previene la demenza

Se appartenete al genere maschile, leggete quanto segue: convolare a nozze con una donna intelligente aiuta a prevenire la demenza. Gli stimoli intellettuali, infatti, mantengono il cervello giovane, attivo e possono seriamente contribuire a scongiurare questa patologia. Come ha spiegato Lawrence Whalley, docente emerito di salute mentale nel Collegio di Medicina e Scienze della Vita presso l’Università di Aberdeen durante una conferenza a Oxford: «Una cosa che non viene mai detta è che sposare una donna brillante e ingegnosa aiuta a vivere più a lungo».

Dura di più se celebrato a 30 anni

Dura di più se celebrato a 30 anni

L’amore non ha età? Macché, ce l’ha eccome. A dirlo è il sociologo Nicholas H. Wolfinger dell’Università dello Utah, che ha provato a stabilire l’età perfetta per andare all’altare affinché il matrimonio duri più a lungo. Dai numeri è emerso che le coppie che si sono scambiate gli anelli tra i 20 ed i 24 anni di età hanno un rischio di divorzio pari al 20%. Anche chi ha deciso di aspettare qualche anno in più per fare il grande passo non se la cava meglio: la probabilità di divorzio è del 19% tra le coppie che si sono sposate dopo i 35 anni. Gli unici che possono dormire sonni tranquilli, a quanto pare, sono i piccioncini trentenni: i matrimoni più solidi sembrano essere quelli celebrati tra i 30 e i 34 anni.

Attenzione al conflitto tra suocera e nuora

Attenzione al conflitto tra suocera e nuora

Altro che incomprensioni, infedeltà e piatta quotidianità: a mettere in crisi i matrimoni, spesso, ci pensano le temibili suocere. Da quelle troppo invadenti a quelle acide, passando per quelle iper-protettive, le mamme degli sposi entrano quasi sempre in conflitto con le nuore, innescando rapporti burrascosi anche sotto il tetto coniugale. «Con il subentrare di un’altra donna, la suocera teme che le possa venire a mancare l’affetto del figlio» spiega Grazia Attili, professoressa ordinaria di Psicologia sociale all’Università La Sapienza di Roma. «Dal canto suo la nuora può temere il paragone con la figura materna e sentirsi sempre sotto giudizio, non all’altezza delle aspettative del marito e della suocera e sviluppare un senso di frustrazione che si può ripercuotere anche sul rapporto di coppia» continua Attili. In che modo risolvere la questione? «L’uomo deve cercare di essere conciliante con entrambe le donne, rassicurarle che sarà sempre presente per tutte e due. La moglie deve essere complice del marito, spetta a lei fare un passo verso la suocera, rendersi disponibile al dialogo. La suocera deve ammorbidirsi e assumere un atteggiamento comunicativo» conclude la professoressa.

Riduce il rischio di infarto

Riduce il rischio di infarto

Con i fiori d’arancio si protegge anche la salute del cuore. Lo rivela uno studio su oltre 25.000 pazienti, condotto dall’Aston Medical School e dalla University of East Anglia: rispetto ai single, le persone sposate hanno un rischio di morte per infarto inferiore del 4% e un periodo di ricovero più corto in media di due giorni. Il motivo? I ricercatori suppongono che il vantaggio degli sposi sia dovuto al supporto fisico e psicologico che si può ricevere da un coniuge dopo un evento del genere (attenzione, però, agli infarti “silenziosi” che si manifestano senza i classici sintomi. Per saperne di più, leggete qui).

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