Sessualità

Quelle coppie senza sesso

Si chiamano “coppie bianche” e sono quelle in cui lui e lei, sposati o fidanzati da anni, non hanno mai avuto un rapporto sessuale completo. Secondo uno studio, il 20% delle separazioni nel nostro Paese deriva proprio dalla mancanza di sesso nella vita coniugale. Nell’ultimo periodo le “coppie bianche” sono triplicate; a conferma di ciò l’Ami (Associazione avvocati matrimonialisti italiani) sostiene che coppie di sposati o conviventi sta attraversando un momento di crisi proprio a causa di una crescente abulia sessuale.

Si chiamano “coppie bianche” e sono quelle in cui lui e lei, sposati o fidanzati da anni, non hanno mai avuto un rapporto sessuale completo. Secondo uno studio, il 20% delle separazioni nel nostro Paese deriva proprio dalla mancanza di sesso nella vita coniugale.
Nell’ultimo periodo le “coppie bianche” sono triplicate; a conferma di ciò l’Ami (Associazione avvocati matrimonialisti italiani) sostiene che coppie di sposati o conviventi sta attraversando un momento di crisi proprio a causa di una crescente abulia sessuale.
Nella maggioranza dei casi il fenomeno è provocato da un’incapacità fisica derivante dal problemi psicologici e da una mancata educazione sessuale. In minima parte, da motivi religiosi.
Generalmente si tratta di coppie legate da un affetto profondo, che non hanno mai provato la penetrazione e che si rivolgono a un sessuologo solo quando decidono di avere dei figli. In questi casi, infatti, la mancanza di avere un rapporto non è avvertita come un problema ma come un limite alla costituzione di una famiglia.
In un quadro delineato dal Censis si sostiene che spesso la “coppia bianca” scoppia perché l’uomo non riesce ad avere un rapporto, e lei, dopo anni, finisce per cercare il sesso fuori dalla relazione.
Infatti nella maggior parte dei casi risulta che sono gli uomini che evitano la partner per disturbi di erezione o altri sintomi di malessere organico, ma ci sono anche italiani che si rassegnano a una vita senza sesso solo per totale mancanza di desiderio.
E se a volte il fattore scatenante è un disagio di coppia, altre volte il problema alla base non è relazionale, bensì individuale: stress da super lavoro e “mal di città”. Nelle metropoli come Milano, per esempio, le coppie bianche appaiono più numerose. Le attività razionali della routine professionale prendono il sopravvento sull’istinto e le emozioni. Il latin lover di un tempo lascia quindi spazio a un maschio più fragile e insicuro, che per sottrarsi ai doveri coniugali adduce  alibi di ogni sorta.
E non sempre ci sono problemi medici alla base. Il calo della libido può essere indipendente da disturbi come la disfunzione erettile. Anche in questo caso, c’è chi mantiene la voglia di recuperare il desiderio perduto e chi invece preferisce abolire il sesso, e questa scelta appare più diffusa nei grandi centri urbani, complice una frenesia produttiva che ruba al maschio la voglia di abbandonarsi alla passione.
Quando arriva il fatidico sabato l’uomo si sente sotto pressione, quasi in obbligo verso la compagna. Questa, a sua volta, di fronte all’inappetenza di lui entra in crisi e si colpevolizza, si sente poco amata, innescando un circolo vizioso che peggiora la situazione.
Prendere coscienza del problema è già un passo importante, a cui può far seguito  una richiesta d’aiuto nei confronti di un professionista esperto.

Post di Claudia Corallino, studentessa del corso di laurea in psicologia clinica – indirizzo Sessuologia dell’Università degli Studi dell’Aquila (coordinatore: prof. Emmanuele A. Jannini).

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