Salute

Gli effetti della solitudine sulla salute. Allarme dagli USA: «È un’epidemia»

Sappiamo che sentirsi soli aumenta il rischio di malattie mentali. Ma qual è l'impatto su tutto l'organismo?

Quali sono gli effetti della solitudine sulla salute? Molto pesanti. A confermarlo, oltre a decine di studi, anche l’allarme di Vivek Murthy, responsabile della Sanità nel governo degli Stati Uniti. Lo U.S. surgeon general ha paragonato la solitudine al vizio del fumo e ha parlato di un innalzamento del rischio di morte prematura del 30 per cento.

Del resto negli anni molti centri di ricerca internazionali hanno messo sotto osservazione le conseguenze del sentirsi soli sul benessere delle persone. Attenzione non solo non stiamo parlando della solitudine scelta, ma della solitudine cronica. Inutile dire che tutti noi alle volte ci sentiamo soli. Qui si sta parlando però di quella condizione che ci rende difficile frequentare altre persone per svariati motivi e che psicologi e psichiatri definiscono come un’emergenza di salute pubblica. Negli Stati Uniti la solitudine uccide.

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Effetti della solitudine sulla salute mentale noti

Il suo impatto devastante sul benessere mentale è ampiamente noto da decenni. Ci sono molti studi che confermano che aumenti il rischio di depressione, ansia e stress. Ora le ricerche stanno iniziando a dimostrare che danneggia anche la salute fisica. L’argomento è stato portato alla ribalta questa settimana, dopo che diversi ricercatori hanno affermato che la solitudine fa invecchiare le persone più rapidamente di quello che avviene con il fumo di sigaretta.

Invecchierai più velocemente rispetto anche ai fumatori

Essere soli e infelici può farti invecchiare più velocemente di coloro che fumano sigarette. La conferma è arrivata da uno studio della Stanford University negli Usa e dell’Università cinese di Hong Kong. Secondo i ricercatori gli effetti emotivi negativi dell’isolamento sociale hanno accelerato gli orologi biologici delle persone più delle sigarette. Si è scoperto che sentirsi soli, infelici e senza speranza equivaleva a un anno e otto mesi in più rispetto a chi non è solo e non fuma. Il dato che ha colpito di più è però che si invecchia di cinque mesi in più rispetto a chi fuma.

La ricerca di Stanford e Hong Kong

Gli esperti ritengono che l’infiammazione cronica, causata dall’essere infelici, danneggi le cellule e gli organi vitali. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Aging-US. I ricercatori hanno analizzato i dati di 12.000 adulti cinesi. Utilizzando campioni di sangue, indagini e dati medici, gli esperti hanno generato un modello di invecchiamento per prevedere l’età biologica dei partecipanti. Tutti abbiamo un’età cronologica, che è la quantità di tempo da cui siamo fisicamente in vita.

Il team di lavoro ha confrontato per età e sesso i partecipanti per stabilire quali stavano invecchiando più velocemente. I risultati parlano chiaro. Le persone sole hanno livelli di infiammazione e ansia più elevati rispetto agli altri. In più hanno uno stile di vita più sedentario e mangiano peggio.

Effetti della solitudine sulla salute: aumenta il rischio di demenza fino al 40%

La solitudine è stata anche collegata alla demenza. Uno studio della Florida State University ha suggerito che potrebbe aumentare le possibilità di contrarre la demenza di circa il 40 per cento. Le persone solo hanno un rischio maggiore di depressione, di malattie cardiovascolari e fanno meno attività fisica. Si tratta di tre condizioni che fanno impennare le probabilità di sviluppare una forma di demenza.

Il ruolo del cortisolo

Alti livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, sono stati collegati a problemi di memoria e all’usura della parte del cervello associata al ricordo. La ricerca, pubblicata nel Journal of Gerontlogy nel 2020, ha tracciato quasi 12.000 persone in 10 anni. Anche qui i risultati parlano chiaro. Le persone sole hanno maggiori probabilità di sviluppare la demenza rispetto agli individui meno soli.

Raddoppia il rischio di diabete di tipo 2

La solitudine potrebbe raddoppiare il rischio di una persona di sviluppare il diabete di tipo 2, perché, secondo gli esperti, può creare uno “stato di disagio duraturo”. Gli scienziati ritengono che tale angoscia possa attivare la risposta del corpo allo stress. Alti livelli di cortisolo provocano una temporanea resistenza all’insulina.

Cosa avviene nel pancreas?

Quando le persone mangiano carboidrati, il cibo viene scomposto in zucchero nel sangue. Questo dice al pancreas di rilasciare insulina, che consente al glucosio di entrare nelle cellule del corpo. Nel tempo avere livelli elevati di zucchero nel sangue possono causare insulino-resistenza. Poiché l’insulina non è più così efficace nell’abbattere gli zuccheri, fa sì che il corpo ne produca sempre di più. A questo punto il pancreas va i tilt e non riesce più ad abbassare i livelli di zuccheri nel sangue.

La ricerca norvegese

Un gruppo di ricercatori norvegesi ha analizzato le informazioni sulla salute di oltre 24.000 persone. Quasi 1.200 hanno sviluppato il diabete di tipo 2. I risultati sono stati pubblicati questa settimana sulla rivista scientifica Diabetologia, l’organo di stampa dell’Associazione europea per lo studio del diabete. Gli esperti hanno dimostrato che livelli più elevati di solitudine erano fortemente associati a un rischio più elevato di diabete di tipo 2. Le persone sole avevano un rischio doppio di sviluppare la malattia rispetto a chi non si sentiva solo.

Effetti della solitudine sulla salute: aumenta le possibilità di malattie cardiache e ictus di un terzo

Garantire che le persone siano meno sole potrebbe anche aiutare a ridurre il rischio di problemi cardiovascolari, come l’ictus. Un team di ricercatori britannici ha scoperto che avere scarse relazioni sociali aumenta la probabilità di malattia coronarica del 29 per cento e di ictus del 32 per cento. Già uno studio precedente aveva collegato l’aumento del rischio di infarto alla solitudine.

All’origine dell’aumento del rischio, ci sono sempre stress e infiammazione, due effetti collaterali della solitudine. I ricercatori dell’Università di York hanno esaminato 23 studi sull’argomento. Il loro resoconto è stato pubblicato sulla rivista scientifica Heart.

Associata a livelli più elevati di obesità

Alcuni ricercatori hanno dimostrato che la solitudine può essere un rischio per la salute tanto grande quanto l’obesità. Altri hanno spiegato che è più facile ingrassare se ci si sente soli.  Comprensibilmente le persone diventano più pigre e si abbandonano ai piacere del cosiddetto comfort food, in genere ricco di grassi saturi, zuccheri e sale. Qui il discorso è più complesso, perché non si è capito se le persone obese tendano ad isolarsi o sia l’isolamento ad aumentare il rischio di ingrassare.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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