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Tumore alla prostata: cibi e bevande da evitare

A novembre torna l'appuntamento con Movember: gli uomini che aderiscono all'iniziativa si fanno crescere i baffi con lo scopo di raccogliere fondi per la lotta contro i tumori maschili

Prostata cibi e bevande da evitare. Le cattive abitudini a tavola influiscono negativamente anche sulla salute della prostata. Prevenire le patologie della ghiandola fibromuscolare dell’apparato genitale maschile è possibile, seguendo uno stile di vita sano (nuoto e camminata sono gli sport alleati della salute sessuale dell’uomo) e curando nel modo giusto l’alimentazione.

Quali sono i nemici del benessere della prostata?

In primo luogo, bisogna moderare il consumo di cibi grassi, che aumentano sensibilmente i livelli di testosterone, l’ormone direttamente responsabile dell’ipertrofia prostatica benigna. Inoltre, sebbene i cibi contenenti le vitamine A ed E siano preziosi alleati dell’uomo, è necessario evitare di assumere supplementi vitaminici sotto forma di farmaci o compresse: l’eccesso di vitamine, infatti, può avere effetti negativi sulla prostata.

Gruppo San Donato

Prostata cibi e bevande da evitare: attenzione all’alcol

Anche l’alcol è nemico del benessere della prostata, in particolare la birra perché contiene sostanze che fermentando aumentano lo stato infiammatorio. Va sottolineato, comunque, che non è la birra a causare il disturbo, ma lo peggiora nei soggetti predisposti che ne abusano. In ogni caso, bisogna astenersi dalle bevute smodate, che provocano irritazione prostatica. Ugualmente da evitare sono i superalcolici.

Il tumore alla prostata è il più diffuso tra gli uomini 

Il cancro della prostata rappresenta circa il 20% che colpiscono gli uomini. Nel 2017 si sono contati quasi 35.000 nuovi casi solo nel nostro Paese. Fortunatamente i tassi di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi sono tra i più alti in assoluto, circa il 91 per cento. Spesso il tumore alla prostata viene scambiato con l’ipertrofia prostatica benigna, chiamata anche prostata ingrossata.

Questo tipo di tumore colpisce soprattutto gli anziani. Sono bassissime le possibilità di ammalarsi prima dei 40 anni. Il rischio però aumenta considerevolmente già dopo i 50 anni e circa due tumori su tre sono diagnosticati in persone con più di 65 anni. Circa il 70% degli uomini oltre gli 80 anni ha un tumore della prostata. Nella maggior parte dei casi comunque non ci sono sintomi e non causa la morte.

Oltre all’età, un altro importante fattore di rischio è la familiarità. Chi ha un parente consanguineo che si è ammalato di tumore alla prostata ha un rischio doppio di sviluppare il tumore alla prostata, rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia.

FONTE: Airc

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