Salute

Smartphone: basta tenerlo in tasca per predire il rischio di decesso a 5 anni

I sensori di movimento dei moderni telefoni permettono di tracciare in modo passivo le persone e prevederne lo stato di salute

Tenere in tasca lo smartphone durante il giorno potrebbe predire con accuratezza il rischio di mortalità per tutte le cause a 5 anni. In che modo? Grazie alla raccolta passiva dei dati relativi a soli 6 minuti di camminata. Lo evidenzia lo studio dell’UK Biobank, pubblicato su PLoS Digital Health, condotto per valutare in che modo i sensori di movimento potrebbero identificare stati di salute potenzialmente pericolosi.

Il tracciamento passivo dei movimenti

Le persone compiono movimenti molto caratteristici nell’arco di una giornata, come rallentare o fermarsi per riprendere fiato. Di qui i ricercatori si sono chiesti se fosse possibile tracciare in modo passivo le persone nella loro vita quotidiana, senza però utilizzare smartwatch o fitness tracker, così da prevedere lo stato di salute attuale e futuro. «Abbiamo scoperto che molte malattie comuni, in particolare le patologie cardiache e polmonari, l’insufficienza cardiaca congestizia e la BPCO, sono legate a movimenti caratteristici che possono essere utilizzati per predirne lo stato» spiega il primo autore dello studio Bruce Schatz, della University of Illinois a Urbana-Champaign.

Lo studio
Studi precedenti hanno dimostrato che i dati derivanti ​​dai sensori di movimento del telefono, che veniva trasportato dai pazienti cardiopolmonari mentre eseguivano un test del cammino standard di 6 minuti, sono in grado di prevedere con precisione la funzione polmonare misurata mediante spirometria. Allo stesso modo, potrebbero prevedere con precisione i livelli di saturazione di ossigeno nei pazienti cardiopolmonari, oltre alla transizione dei livelli dello stato di salute dei pazienti.

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Sulla base di queste premesse, Schatz e i colleghi hanno cercato di stabilire se i sensori di movimento nei telefoni potessero prevedere anche la mortalità per tutte le cause. Per farlo hanno utilizzato i dati dello studio UK Biobank, un database su larga scala con informazioni genetiche e sanitarie relative a circa 500mila persone, nel corso del quale 100.655 partecipanti hanno indossato monitor di attività con sensori di movimento al polso per 1 settimana.

Da questi monitor i ricercatori hanno estratto gli input dei sensori, che sono presenti anche sugli smartphone economici attualmente disponibili. I dati grezzi del sensore relativi all’intensità della camminata sono stati acquisiti attraverso un 6 Minute Walking Test standard nella versione della “vita quotidiana”.

I risultati

La raccolta passiva di soli 6 minuti di dati sulla camminata da parte dei sensori di movimento integrati in tutti gli smartphone è stata in grado di predire accuratamente il rischio di mortalità per tutte le cause nei partecipanti allo studio UK Biobank. «Volevamo vedere se potevamo trovare l’equivalente dei test di deambulazione ospedalieri utilizzando solo gli input che possono essere forniti da un normale smartphone. – ha dichiarato Schatz, osservando che i sensori di movimento dei moderni telefoni sono in grado di catturare l’intensità della camminata.

Secondo i ricercatori, l’accuratezza predittiva dell’algoritmo è sovrapponibile a quella di altre misurazioni attive della velocità dell’andatura e del passo, che utilizzano test del cammino fisico e questionari auto-riferiti.

Lo smartphone in ambito cardiovascolare

Dal punto di vista clinico, il monitoraggio dell’attività fisica tramite smartphone potrebbe aiutare i medici a valutare e monitorare meglio i pazienti. I dati potrebbero ad esempio essere utilizzati per fornire una previsione continua della mortalità per tutte le cause a intervalli di 6 mesi in pazienti da una certa età in avanti o in quanti hanno ottenuto risultati preoccupanti nel test.

L’altra area in cui gli smartphone potrebbero essere utili sarebbe la valutazione dei cambiamenti dello stato di salute nei pazienti a rischio, come quelli con insufficienza cardiaca congestizia o con BPCO. Ma, secondo Schatz, sarà utile soprattutto in ambito cardiovascolare.

«La malattia cardiovascolare è difficile da rilevare nella vita di tutti i giorni senza visite ospedaliere dedicate. – conclude – Lo screening non è perfetto, ma può identificare casi che normalmente non verrebbero rilevati. La sua probabile maggiore utilità sarà rilevare i problemi cardiaci in pazienti che hanno perso la loro funzione nel recente passato o nelle persone che non sapevano nemmeno di avere un problema».

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