Salute

L’ulcera perforante si opera in laparoscopia

La rottura della mucosa interna dell'intestino è un caso raro. Ma va trattata con urgenza, con un intervento non invasivo

L’ulcera duodenale è una lesione della mucosa presente nella parete interna del primo tratto dell’intestino. Se non viene curata tende a diventare via via più profonda fino a provocare la perforazione della mucosa. «Ma è un caso raro», rassicura il gastroenterologo Giacinto Miggiano (puoi chiedergli un consulto). «Da quando sono stati messi a punto alcuni farmaci antiacidi, come gli inibitori di pompa protonica e gli anti H2, è possibile tenerla sotto controllo evitando quasi sempre che diventi perforante».

• Le cause: la principale è la presenza di un batterio, l’Helicobacter pylori. Tra le altre, l’assunzione di farmaci senza controllo, soprattutto di antinfiammatori non steroidei (Fans).

Gruppo San Donato

• I sintomi. «L’ulcera si manifesta in modo improvviso con dolori brucianti nella parte superiore dell’addome», spiega Miggiano. «Seguono nausea, vomito, inappetenza, senso di pesantezza dopo mangiato».

• La diagnosi. Un esame delle feci o il test del respiro consentono di accertare la presenza dell’Helicobacter pylori.

• Le cure. Per le forme di ulcera non perforanti si eradica l’Helicobacter pylori con una terapia a base di antibiotici. Va poi sospesa l’eventuale assunzione di antinfiammatori e si deve stare attenti allo stile di vita: prudenza con alcol, fumo, caffè e altri fattori irritanti come le spezie, che favoriscono il progredire della lesione e ostacolano gli effetti delle cure.
I vecchi regimi in bianco per i malati di ulcera sono un luogo comune ormai superato . Meglio comunque, anche in fase non acuta, fare attenzione a cibi come agrumi, pomodori, frutta acerba, yogurt, brodo di carne.

• La chirurgia. «L’ulcera perforante va trattata con urgenza perché può portare alla peritonite acuta, con dolori molto forti e condizione di shock e collasso», dice Miggiano. «L’intervento, che consiste nella sutura della parte lesa, si può fare in laparoscopia (senza incidere l’addome, si opera attraverso piccoli fori) ed è risolutivo al 99%».
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Ultimo aggiornamento: 6 aprile 2010

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