Salute

Le cinque tecniche per correggere la miopia con il laser

I sistemi più comuni di chirurgia refrattiva: intra-Lasik, Prk, Lasik, Lasek, Epilasik. Un pool di oculisti spiega i vantaggi e i rischi di ciascuno

Le tecniche laser più diffuse per la correzione della miopia sono cinque: intra-Lasik, Prk, Lasik, Lasek, Epilasik. Durano una decina di minuti e non richiedono punti di sutura.
«Le differenze principali tra i vari tipi di interventi per la miopia riguardano la preparazione chirurgica dell’occhio», dice Paolo Vinciguerra, primario di oculistica dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano in provincia di Milano (puoi chiedergli un consulto su OK). «La Lasik agisce più in profondità, mentre nella Prk e nella Lasek il laser lavora solo sulla superficie della cornea». Ogni sistema di chirurgia refrattiva ha i suoi vantaggi e svantaggi. Ecco come funzionano le cinque tecniche, quali sono i punti di forza e quali i rischi che può correre un paziente.

LA TECNICA INTRA-LASIK

Gruppo San Donato

La tecnica più innovativa nel campo della chirurgia refrattiva è la intra-Lasik. «Per l’intervento di correzione della miopia si usano due laser», spiega Scipione Rossi, direttore dell’unità operativa complessa di oculistica dell’ospedale San Carlo di Roma. «Il primo, a femtosecondi, alza una lamella di cornea con estrema precisione. Il secondo laser, a eccimeri, rimodella il profilo della cornea. Alla fine dell’operazione la lamella viene rimessa a posto».

Punto di forza
Vantaggi di questa tecnica? «Permette di ottenere una lamella con uno spessore estremamente omogeneo, lasciando intatta una parte maggiore di cornea», dice Rossi.

Attenti a…
Pochi ambulatori possiedono il laser a femtosecondi (nato per il trapianto di cornea). I costi sono molto elevati, fino al doppio, rispetto alle altre tecniche.

LA TECNICA PRK

La tecnica Prk, che sta per fotocheratectomia refrattiva, è indicata se la miopia è lieve, fino a tre diottrie. «Il laser viene impiegato per asportare e levigare una piccola parte della superficie anteriore della cornea, in modo da variare la messa a fuoco dell’occhio», dice Lucio Zeppa, primario di oculistica e trapianti corneali all’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino. «Alla fine della procedura viene applicata una lente a contatto terapeutica, che l’oculista rimuoverà dopo cinque-sei giorni».

Punto di forza
Questa tecnica di correzione della miopia è necessaria se la cornea è sottile.

Attenti a… L’intervento di chirurgia refrattiva con la Prk dà risultati stabili solo dopo due-tre mesi

LA TECNICA LASIK

La Lasik, tra le tecniche di chirurgia refrattiva più diffuse, è più indicata se la miopia è media (da tre a sei diottrie) o di grado elevato. Prevede il trattamento della parte più profonda della cornea: il chirurgo esegue un’incisione con un microcheratomo, una mini-affettatrice, che crea una lamella corneale (come la i-Lasik, ma meno precisa), al di sotto della quale si interviene con il laser, per poi richiudere.
Guarda le fasi dell’intervento.

Punto di forza
Questa tecnica di correzione della miopia garantisce un rapido decorso post operatorio senza dolore.

Attenti a…
Tra le complicazioni ci può essere l’ectasia, ossia una deformazione della cornea, se diventa troppo sottile. Altro inconveniente è l’occhio secco, perché il laser taglia una serie di fibricole nervose, con sintomi quali prurito, bruciore, fastidio della luce. «Secondo i dati diffusi dall’American Academy of Ophthalmology», spiega Luigi Marino, responsabile dell’unità operativa di oculistica dell’Istituto auxologico italiano di Milano, «una percentuale molto alta dei pazienti operati con la tecnica Lasik, fino al 48% secondo alcuni ricercatori, mostra problemi di scarsa lacrimazione, con conseguente secchezza oculare. Dopo un anno questa percentuale tende a ridursi al 30% dei casi».

LA TECNICA LASEK

La Lasek è una delle tecniche di chirurgia refrattiva più recenti. Lo strato più superficiale della cornea viene sollevato e arrotolato, grazie a una particolare soluzione alcolica e a un piccolo strumento a forma di mazza da golf. Il laser agisce poi sullo stroma (lo strato immediatamente sotto l’epitelio) e, al termine del trattamento, il lembo più superficiale viene ridisteso al suo posto senza necessità di suture. Viene solo protetto per qualche giorno con una lente a contatto terapeutica». Le cellule epiteliali muoiono, per l’effetto dell’alcol, però costituiscono la trama su cui cresceranno nuove cellule.

Punto di forza
Come la Prk, da cui deriva, è indicata per la correzione della miopia quando la cornea è sottile. Ma, a differenza della Prk, permette di mantenere integro l’epitelio corneale, con possibile riduzione del dolore post operatorio.

Attenti a…
Trattandosi di una tecnica di superficie, i pazienti a volte lamentano dolore nei primi giorni dopo il trattamento laser, e una sensazione di corpo estraneo o di sabbia negli occhi. Ma la qualità della vista migliora con il passare dei giorni. Per ridurre al minimo i problemi è importante eseguire interventi personalizzati (prendendo un’impronta della cornea ed eseguendo un trattamento precisissimo sulle anomalie di curvatura), senza affidarsi allo standard previsto dal computer.

LA TECNICA EPILASIK

La tecnica di correzione della miopia chiamata Epilasik è una Lasek servo-assistita. Il chirurgo, cioè, separa l’epitelio dalla cornea aiutandosi con una specie di piccola pialla, che non ha una lama.

Punto di forza
Con questo sistema di chirurgia refrattiva l’epitelio corneale conserva meglio la sua vitalità, perché si evita l’uso di soluzioni a base alcolica per sollevarlo.

Attenti a…
Questa tecnica è in genere più costosa e richiede una notevole abilità manuale da parte dell’operatore, senza però dare sostanziali benefici in più rispetto alla Lasek tradizionale
Simona Ravizza – OK La salute prima di tutto

Ultimo aggiornamento: 14 ottobre 2009

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