Salute

Inalatori per l’asma: cosa si rischia se si esagera e quali sono le alternative

In Italia circa il 32% delle persone asmatiche ne utilizza oltre due l'anno, sintomo di un cattivo controllo della patologia. Dal 23 al 27 maggio Asma Zero Week offre consulenze gratuite in tutta Italia ai pazienti asmatici

Il passo da abitudine ad abuso, nell’utilizzo degli inalatori per l’asma, è molto breve. L’utilizzo eccessivo dei cosiddetti SABA, i broncodilatatori beta-agonisti a breve durata d’azione, è un problema molto diffuso tra i pazienti asmatici. In Europa 30 milioni, tra bambini e adulti sotto i 45 anni. Secondo quanto rilevato da una recente ricerca, in Italia circa il 32% delle persone asmatiche utilizza oltre due inalatori l’anno. Una quantità associata ad aumento del rischio di gravi riacutizzazioni. Molti di loro, tra l’altro, acquistano in farmacia senza ricetta, quando invece la prescrizione del medico dovrebbe essere obbligatoria. Trattare il sintomo acuto è però una necessità per chi soffre d’asma, dato che si tratta di una patologia infiammatoria cronica delle vie aeree che può causare difficoltà respiratorie, sensazione di costrizione toracica e tosse.

Inalatori per l’asma: cosa sono e a cosa servono

«Il SABA è un broncodilatatore a breve durata di azione. Cioè agisce nel giro di quindici minuti, ma il suo effetto dura circa due-tre ore» spiega Paola Rogliani, professore ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio, dipartimento di Medicina sperimentale, Università di Roma Tor Vergata. L’inalatore dà sollievo ai pazienti e viene utilizzato al presentarsi della crisi perché allieva immediatamente il sintomo.

Gruppo San Donato

«In effetti, negli anni passati, le linee guida lo hanno anche raccomandato come rimedio da utilizzare al bisogno, durante le crisi acute di asma» continua l’esperta. «Senza contare che, come ha rilevato un’analisi condotta in Italia, confermando dati già emersi in altre nazioni europee, sia i medici di medicina generale, sia i medici specialisti spesso prescrivono il SABA ai pazienti che considerano meno gravi». L’inalatore, però, non agisce sull’infiammazione delle vie aeree che causa l’asma, ma solo sul sintomo. Ad agire sullo stato infiammatorio sono i corticosteroidi inalatori (ICS), terapia disponibile per curare la patologia asmatica.

La terapia combinata

«I nuovi documenti di raccomandazione e le ultime versioni delle linee guida, infatti, hanno evidenziato che bisogna andare sì incontro alle esigenze del paziente, dandogli uno strumento per alleviare il sintomo acuto, ma anche, e soprattutto, che bisogna combattere l’infiammazione. Ciò che consigliano le linee guida, è quindi l’utilizzo di un unico dispositivo in cui sono uniti un corticosteroide inalatorio e un broncodilatatore a lunga durata d’azione. Da utilizzare al bisogno e anche come terapia di mantenimento» fa sapere Rogliani. «Si tratta di una strategia vincente. Perché combatte l’infiammazione e tratta il sintomo acuto. Può essere prescritta anche nei pazienti lievi, modulando il dosaggio dell’ICS, che sarà più basso rispetto a quanto viene somministrato ai pazienti più gravi».

Inalatori per l’asma: i rischi dell’abuso

Cambiare marcia è importante, perché l’utilizzo eccessivo del SABA è associato è un aumentato rischio di eventi acuti. E uno studio europeo ha evidenziato che i soggetti che ne fanno un reale abuso (si parla di undici confezioni l’anno) corrono addirittura un maggiore rischio di mortalità. «Il sovra utilizzo dell’inalatore blu, insomma, è un’indicazione palese che il paziente non sta controllando l’asma» conclude l’esperta. «Cosa che invece si può fare con l’associazione dei due medicinali in unico dispositivo».

L’iniziativa con le visite gratuite

L’approccio al trattamento dell’asma è complesso e in continuo aggiornamento. Ecco perché è particolarmente importante che i pazienti vedano uno specialista per una rivalutazione periodica dello stato di malattia e della sua gestione. Ed ecco perché sono importanti iniziative come Asma Zero Week, l’evento nazionale che dal 23 al 27 maggio 2022 mette a disposizione consulenze specialistiche gratuite in 45 centri specializzati in tutta Italia, prenotabili al numero verde 800 628989, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Le visite gratuite sono destinate a persone che hanno già ricevuto una diagnosi di asma.

Tutte le informazioni sui centri aderenti e le modalità di prenotazione delle consulenze sono disponibili sul sitoCuriosità e news sono disponibili anche sulla pagina Facebook e Instagram. La campagna è promossa da FederAsma e Allergie Odv – Federazione Italiana Pazienti, con il patrocinio della Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica (Siaaic) e della Società Italiana di Pneumologia (Sip/Irs), in partnership con AstraZeneca. 

Leggi anche…

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio