Salute

I traumi cerebrali? Si curano con i videogiochi

Si chiama Wii therapy e sfrutta le possibilità della celebre consolle. Metodo statunitense

La Wii therapy è una cura di nuovissima concezione, messa a punto all’Herrin Hospital, nell’Illinois del Sud (Usa). Sfrutta i comuni videogiochi per la riabilitazione di alcune patologie. «Attenzione, però», avverte il fisiatra James Osborn, direttore dei servizi di riabilitazione del Rehabilitation Institute of Chicago (Stati Uniti) e del Southern Illinois Healthcare. “Non sostituisce mai le terapie tradizionali, ma può soltanto affiancarsi ai sistemi classici».
La Wii therapy aiuta i movimenti delle dita, delle braccia, degli occhi e a volte della schiena che le situazioni visualizzate sullo schermo inducono. Ecco i casi in cui viene più utilizzata.

Deficit neurologici: per pazienti colpiti da ictus lievi, traumi cerebrali, sindrome di Guillain Barre (un’infiammazione dei nervi periferici che può evolvere in paralisi e blocco cardiorespiratorio). In genere, si privilegiano i giochi che permettono di usare molto le dita e quelli che consentono sollevamento e allungamento, come per esempio il baseball.
Deficit ortopedici: per pazienti reduci da traumi agli arti, superiori e inferiori. In questi casi, si usano giochi che coinvolgono in modo asimmetrico braccia e gambe, come tennis, golf o bowling, oppure in modo simmetrico, come avviene per la boxe.
Problemi psichiatrici. «La Wii therapy è anche parte accessoria della terapia occupazionale, una disciplina riabilitativa basata principalmente su attività manuali o ludiche (per esempio, l’ esecuzione di piccoli lavori artigianali), per recuperare il paziente con problemi neurologici, psichiatrici e geriatrici», continua Osborn. «Si scelgono videogiochi che favoriscano il coordinamento motorio e l’allenamento cognitivo».

Gruppo San Donato

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