Salute

Dito a scatto, si cura così

La tenosinovite stenosante colpisce in particolare pollice, medio e anulare. La terapia: riposo, ultrasuoni e laser

La tenosinovite stenosante, o dito a scatto, è un’infiammazione cronica dei tendini delle dita della mano e della guaina che li ricopre. «Il processo infiammatorio causa un aumento dello spessore del tendine e quindi una diminuzione dello spazio tra il tendine e la guaina, provocando la flessione del dito e rendendo doloroso ogni movimento», spiega Umberto Passaretti, docente di chirurgia della mano all’Università Federico II di Napoli.
È una patologia comune, colpisce in età adulta tutte le dita, in particolare pollice, medio e anulare.

I sintomi. Quando si piega il dito si avverte una sensazione fastidiosa di scatto e si sente, al tatto, una piccola pallina dolente alla base. Si può essere costretti a utilizzare l’altra mano per raddrizzare il dito bloccato, provocando un secondo scatto. Il dolore può espandersi a tutta la mano, e in alcuni casi può arrivare anche fino al gomito e alla spalla.

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Le cause: tra quelle più frequenti, ripetuti microtraumi alle dita, provocati per esempio dai lavori domestici o dal giardinaggio. Malattie come il diabete e l’artrite reumatoide possono favorire l’infiammazione.

La terapia. Dopo qualche giorno dalla comparsa dei primi sintomi è meglio consultare il medico, che potrà consigliare una visita da uno specialista (chirurgo della mano). «Una prima cura consiste nel tenere a riposo il dito, per esempio con l’aiuto di un tutore, e seguire un ciclo di ultrasuoni e laser per ridurre l’infiammazione», spiega Passaretti. Il medico potrà prescrivere per qualche giorno anche Fans (antinfiammatori non steroidei) da assumere per via orale.

L’operazione. Se dopo la cura il volume del tendine non è diminuito si può intervenire chirurgicamente. Si esegue un’incisione alla base del dito in corrispondenza della guaina, che viene aperta e allargata. L’intervento è in day surgery e i punti si tolgono dopo 15 giorni. Nella maggior parte dei casi la fisioterapia non è necessaria e il recupero dell’uso della mano è veloce.
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Ultimo aggiornamento: 18 giugno 2010

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