Salute

Curare Covid con una pastiglia: da oggi molnupiravir è distribuita in Italia

Da oggi verrà distribuita alle Regioni la pillola molnupiravir, il primo trattamento anti Covid

Curare Covid con una pastiglia. Da oggi anche in Italia sarà possibile assumere il primo antivirale specifico contro SARS-CoV-2. La pillola, messa a punto dal colosso americano farmaceutico Merck, si chiama molnupiravir. Lo scorso 22 dicembre era arrivato l’ok della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco.

Nei test di sperimentazione si era dimostrata capace di dimezzare le probabilità di ricovero in ospedale o di decesso per le persone colpite dal Covid in forma lieve o moderata, che hanno almeno un fattore di rischio per lo sviluppo di malattia grave. Molnupiravir resta in revisione presso altri enti regolatori internazionali, fra cui l’americana Fda e l’europea Ema.

Gruppo San Donato

I due colossi farmaceutici Merck e Ridgeback Biotherapeutics avevano annunciato qualche settimana fa i primi risultati di uno studio che dimostra che Molnupiravir sia in grado di dimezzare il rischio di finire in ospedale o di morire per Covid 19. Si tratta di un farmaco antivirale orale sperimentale.

Curare Covid con una pastiglia: molti esperti hanno parlato di dati eccezionali

Non sono stati ancora diramati tutti i dati della ricerca, che non sono stati pubblicati su nessuna rivista scientifica, né hanno subito un processo di revisione indipendente. Le due aziende però hanno rivelato i risultati. Secondo i loro ricercatori dei 385 pazienti coinvolti che hanno assunto Molnupiravir, il 7,3% è dovuto ricorrere alle cure di un ospedale o ha perso la vita. Nel gruppo di pazienti che invece hanno assunto un placebo la cifra è quasi doppia, il 14,1 per cento. Ora la documentazione sarà sottoposta al giudizio della Food and Drug Administration per l’autorizzazione. Se l’Agenzia Americana del Farmaco darà il via libera avremo il  primo trattamento antivirale per via orale per contrastare Covid-19.

Come funziona Molnupivar?

Questo farmaco agisce come un antimicrobico. In pratica impedisce al virus di replicarsi. Esistono già antivirali in commercio, come quelli per combattere l’Herpes, l’HIV e l’influenza. Molnupiravir modifica il virus SARS-CoV-2, impedendone la replicazione. In altri termini viene
incorporato nel materiale genetico del virus e introduce errori. Questi errori fanno sì che il coronavirus faccia molta più fatica a replicarsi.
Un altro antivirale, il remdesivir, è attualmente l’unico farmaco approvato dalla FDA per il trattamento di Covid-19. Remdesivir viene però somministrato per infusione endovenosa. Il nuovo farmaco è invece una pastiglia da ingoiare. La differenza è enorme.

Differenze tra Remdesivir e Molnupiravir

Tra l’altro Remdesivir non funziona per tutti i pazienti Covid-19. Gli studi hanno mostrato risultati contrastanti. Non sembra ridurre il rischio di morte, ma può aiutare a sentirsi meglio più velocemente, quando viene somministrato all’inizio della malattia.
Le linee guida per il trattamento di Covid-19 del National Institutes of Health raccomandano Remdesivir per i pazienti Covid-19 ospedalizzati che necessitano di ossigeno supplementare. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda però di non utilizzarlo al di fuori degli studi clinici.

Curare Covid con una pastiglia: cosa potrebbe cambiare?

Esistono anche gli anticorpi monoclonali che sembrano essere piuttosto efficaci. Il problema è che richiedono un’infusione o iniezioni. È una terapia importante sia per la persona che ne è sottoposta, sia per il sistema sanitario. Una pastiglia come cura sarebbe una svolta gigantesca, perché si può assumere tranquillamente a casa propria.

Gli esperti però sostengono che comunque un antivirale non possa sostituire il vaccino. Va considerato uno strumento aggiuntivo e non la soluzione alla pandemia. Il vaccino resta l’arma più potente per fermare la pandemia.

Servono approfondimenti, ma si spera che possa anche prevenire in qualche modo l’infezione

Molnupiravir è anche oggetto di studio come profilassi post-esposizione. I ricercatori stanno capendo se sia in grado di prevenire la diffusione del virus all’interno delle famiglie, dopo che qualcuno è stato esposto, ma non è ancora risultato positivo.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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