
Molti farmaci da banco – quelli che si acquistano liberamente in farmacia senza ricetta – possono diventare pericolosi se assunti insieme all’alcol. Gli esperti avvertono: anche rimedi comuni contro tosse o raffreddore, se combinati con vino, birra o superalcolici, possono aumentare il rischio di ulcere gastriche, danni al fegato e ai reni.
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Farmaci da banco e alcol: perché non vanno d’accordo?
Mescolare farmaci da banco come sciroppi per la tosse, rimedi per raffreddore o antidolorifici con l’alcol può essere estremamente pericoloso. Il motivo è semplice: molti di questi farmaci sono già elaborati da fegato e reni o possono irritare la mucosa gastrica. Se si aggiunge anche l’alcol – che agisce sugli stessi organi – si moltiplica lo stress per l’organismo, trasformando un rimedio innocuo in un potenziale rischio per la salute.
Sciroppi per la tosse e alcol: attenzione agli effetti collaterali
Quando arriva il freddo, è normale ricorrere a sciroppi o pastiglie per la gola. Tuttavia, bere vino o cocktail mentre si assumono questi prodotti può essere un grave errore.
Molti sciroppi contengono destrometorfano, una sostanza che calma la tosse agendo sul sistema nervoso: associato all’alcol può provocare sonnolenza, vertigini, nausea, mal di testa, tachicardia, difficoltà respiratorie e perdita di coordinazione. Nei casi più gravi, può persino causare allucinazioni o insufficienza respiratoria.
Se prevedi di bere alcol, meglio evitare sciroppi o farmaci che contengono paracetamolo, ibuprofene o destrometorfano. Puoi optare per alternative naturali come miele e limone, spray anestetici per la gola o caramelle lenitive, e assumere i farmaci solo quando sei a stomaco e fegato “liberi da alcol”.
Raffreddore e influenza
Prodotti molto diffusi come quelli che contengono paracetamolo, fenilefrina e guaifenesina, usati per alleviare i sintomi di raffreddore e influenza, possono dare conseguenze importanti se mescolati con gli alcolici.
Il problema principale è il paracetamolo, che viene metabolizzato dal fegato producendo una sostanza tossica chiamata NAPQI. Normalmente l’organismo riesce a neutralizzarla, ma l’alcol sovraccarica il fegato, aumentando il rischio di accumulo e danno epatico grave.
Anche i decongestionanti come la fenilefrina, che servono a sgonfiare i vasi sanguigni nel naso, non sono esenti da rischi: gran parte della sostanza viene infatti metabolizzata da fegato e intestino, aggiungendo ulteriore stress all’organismo.
In caso di raffreddore, se hai in programma di bere, meglio puntare su rimedi naturali e sicuri come inalazioni di vapore o spray nasali salini, che liberano il naso senza interferire con il metabolismo epatico.
Ibuprofene e alcol: rischio di ulcere e danni allo stomaco
L’ibuprofene è tra i farmaci più usati per mal di testa, dolori mestruali, infiammazioni muscolari e sintomi influenzali. Tuttavia, l’uso prolungato o combinato con l’alcol può diventare pericoloso.
Com’è noto questo farmaco può irritare la mucosa gastrica, aumentando il rischio di ulcere che in casi gravi possono evolvere in peritonite, una condizione potenzialmente letale.
L’alcol ha un effetto simile: rilassa la valvola che trattiene gli acidi nello stomaco, favorendo reflusso, bruciore e gastrite. Se si uniscono alcol e antinfiammatori, il rischio di lesioni o infezioni interne aumenta notevolmente.
Bere responsabilmente significa anche scegliere i farmaci giusti
Un bicchiere di vino o una birra ogni tanto non sono un problema, ma combinarli con certi farmaci da banco può mettere seriamente a rischio la salute di fegato, reni e stomaco.
Quando assumi rimedi per tosse, raffreddore o dolori, leggi sempre il foglietto illustrativo e chiedi consiglio al farmacista se prevedi di bere alcolici.
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