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Cancro al colon: nell’intestino c’è il segnale precoce della malattia

Questa scoperta potrebbe rivoluzionare i modi per scovare il tumore al colon-retto: c'è un’impronta molecolare nel microbioma intestinale che permette di predire la sua presenza 

Il tumore al colon retto colpisce soprattutto le persone tra i 60 e i 75 anni, ma ultimamente le diagnosi nei giovani stanno aumentando velocemente a causa di sedentarietà e sovrappeso. Interessa ogni anno più di 50.000 pazienti.

Microbiota e microbioma 

Il microbiota umano è l’insieme di tutti i microrganismi che si trovano sulla superficie e nei vari distretti del corpo umano. Il corredo genetico di tutti questi microrganismi è definito microbioma. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le ricerche su microbiota e microbioma. Nel microbiota intestinale ci sono più di 1.000 specie diverse di batteri che sono a vario titolo coinvolte nel benessere generale dell’organismo.

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Quali sono i sintomi del cancro al colon?

I sintomi principali sono:

  • Emorragie interne,
  • Anemia,
  • Perdita di peso inspiegabile,
  • Stanchezza e affaticamento,
  • Dispnea, cioè il respiro con affanno,
  • Dolore nella porzione destra dell’addome,
  • Presenza di una massa palpabile nella porzione destra dell’addome,
  • Sangue occulto nelle feci.

La nuova ricerca

Il nuovo studio è stato coordinato dal professor Nicola Segata del Dipartimento Cibio dell’Università di Trento e realizzato in collaborazione con Humanitas, IEO, Iigm di Torino e Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino.

I risultati hanno dimostrato l’associazione tra la variazione della composizione batterica del microbioma intestinale e le fasi precoci di insorgenza del tumore del colon-retto.

Cambia la diagnosi?

Oggi l’esame di screening per il cancro al colon è la ricerca del sangue occulto nelle feci. Dopo questo studio potrebbe essere sostituito o affiancato da un esame delle feci predittivo per la valutazione della composizione batterica del microbioma.

Il parere dell’esperto

«L’esame delle feci oggi usato per la ricerca del sangue occulto permette di rilevare la presenza di tumore spesso già in fase avanzata – spiega la professoressa Maria Rescigno, fra gli autori dello studio, Principal Investigator del Laboratorio di Immunologia delle mucose e Microbiota di Humanitas e docente di Humanitas University -. Dall’analisi dei campioni fecali di un migliaio di malati di cancro del colon-retto è emersa una stretta relazione tra microbioma e malattia in persone che solitamente hanno un microbioma intestinale diverso. Nelle feci di queste persone è stata individuata la presenza di almeno una decina di ceppi di batteri in comune, identificati come ’marcatori‘ del carcinoma, tra cui il Fusobacterium nucleatum, già associato alla malattia, che segnalano l’insorgenza di questo tumore. Grazie alla loro identificazione, potrebbe essere possibile una nuova tipologia di diagnosi del tumore al colon-retto basato proprio su questi ceppi che nei malati risultano modificati rispetto ai controlli».

FONTE: Nature Medicine

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