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Profilassi Pre-Esposizione (PrEP): in Europa è collaudata, ma in Italia c’è qualche ostacolo.

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La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Torniamo a parlare di profilassi pre-esposizione conosciuta come PrEP, che consente di abbattere il rischio di contagio da HIV. La professoressa Annamaria Cattelan, direttore dell’unità operativa complessa Malattie infettive e tropicali dell’Azienda ospedaliera di Padova, fa luce sugli ostacoli.

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PrEP: nuove frontiere si, ma con riserve

Ci sono tutta una serie di problemi correlati alla profilassi pre-esposizione: si tratta di prendere una compressa al giorno, continuativamente e questo funziona solo se c’è una buona aderenza da parte del soggetto. La terapia richiede un’attenzione particolare alla somministrazione delle pastiglie pertanto, essendo maggiormente fruita da persone molto giovani, si potrebbe dimenticare l’assunzione della pillola, minando il corretto decorso della terapia.

L’Italia verso il futuro: in Europa è già gratuita

A differenza di tanti paesi d’Europa, dove c’è piena rimborsabilità del farmaco o un prezzo molto vantaggioso, in Italia invece è solo a carico dell’individuo che vuole accedere alla profilassi. Il costo è attualmente intorno ai 50/60 euro al mese ma, se teniamo conto dei dati epidemiologici che abbiamo a disposizione ed essendo i  giovani dai 20 ai 30 anni i maggiori fruitori essendo più a rischio di contrarre nuove infezioni da HIV, possiamo pensare a questo come ad un ostacolo. Se ci fosse la possibilità di poterla erogare gratuitamente, sicuramente migliorerebbe la diffusione della PrEP anche in Italia.

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