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L’Italia dice stop alla plastica monouso

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La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Dal 14 Gennaio 2022 nel nostro Paese entrano in vigore le nuove regole, frutto del recepimento della Direttiva Europea 2019/904, che mettono al bando alcuni prodotti usa e getta. L’obiettivo principale è quello di ridurre l’inquinamento da plastica nei mari e negli oceani: oggi circa l’80% dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge europee è costituito da plastica e il 50% dei rifiuti marini da plastiche monouso.

Gruppo San Donato

Vietata la plastica: gli oggetti coinvolti

Nella lista troviamo piatti e posate, cannucce, agitatori per bevande, aste dei palloncini e contenitori per cibi e bevande in polistirolo espanso con relativi tappi e coperchi. Inoltre, a differenza di quanto inserito nella direttiva europea, nel nostro paese si aggiungono norme sulla riduzione del consumo per tazze e bicchieri, inclusi i loro tappi e contenitori per alimenti con o senza coperchio, che vengono consumati sul posto o d’asporto. Il decreto prevede anche nuovi requisiti di etichettatura, per informare i consumatori sulle plastiche contenute nei prodotti, le corrette e scorrette pratiche di smaltimento e i danni che possono arrecare se gettati nell’ambiente e stabilisce sanzioni per chi non rispetta le regole dettate dal ministero.

Chi non rispetta le regole incorre in sanzioni

Prima di parlare di multe salate, il recepimento italiano si discosta in parte dalla direttiva europea. Il nostro decreto infatti prevede l’esenzione per gli articoli monouso in plastica biodegradabile e compostabile. A ciò va aggiunta l’esclusione dall’ambito di applicazione della direttiva dei prodotti dotati di rivestimento in plastica, con peso inferiore al 10% dell’intero prodotto come piatti, bicchieri e contenitori in carta filmati in plastica. Per le multe, invece, il decreto prevede delle sanzioni per i trasgressori: si aggirano dai 2.500 ai 25.000 euro. Inoltre per gli esercenti produttori sarà possibile usare le scorte esistenti fino ad esaurimento, a patto che possano provare l’effettiva immissione sul mercato prima del 14 Gennaio 2022.

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