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BPCO: di che cosa si tratta?

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La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Molti soccorritori dell’11 settembre oggi stanno facendo i conti con la BPCO (o broncopneumopatia cronica ostruttiva) a causa dei fumi e delle polveri inalati sul luogo dell’attentato. Insieme a Francesco Balsi, Direttore del Dipartimento di Medicina Interna e direttore dell’unità Operativa Complessa di Pneumologia del Policlinico di Milano, indaghiamo questa patologia.

Gruppo San Donato

BPCO: Tutti i dettagli

La BPCO colpisce cronicamente i bronchi e il tessuto del polmone, quindi l’enfisema, ed è ostruttiva, ovvero il soggetto fa fatica a emettere l’aria perché i bronchi sono ristretti o perché il tessuto del polmone è alterato e i bronchi collassano quando espiriamo.

I consigli dell’esperto

Il consiglio primario è di smettere di fumare in quanto tale abitudine induce un danno dell’apparato respiratorio che permane per anni. Infatti se un soggetto con più di 40anni fumatore o ex fumatore presenta sintomi persistenti di tosse con la produzione di catarro, è necessario intervenire con un controllo per la malattia.
L’approccio terapeutico di base è la broncodilatazione, ovvero utilizzare dei farmaci che agiscono sul livello del tono muscolare bronchiale inducendo un allargamento e rilassamento della muscolatura bronchiale agevolando il passaggio dell’aria nei bronchi. I broncodilatatori possono essere singoli o associati, migliorando ulteriormente l’azione, ed eventualmente possono essere accompagnati da steroidi inalatori che ha il vantaggi soprattutto che presentano una storia di asma e un numero di riacutizzazione elevate.

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