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Obesità: dopo la legge, arrivano le nuove regole

L'Italia è il primo Paese al mondo a definire l'obesità come una malattia. Contestualmente la Società Italiana dell'Obesità ha redatto le nuove linee guida

Una volta definita l’obesità come una malattia attraverso una legge, ora la Società Italiana dell’Obesità (SIO), insieme a oltre 30 società scientifiche, ha elaborato nuove linee guida – le più aggiornate al mondo – pubblicate sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e presentate al congresso SIO a Trieste.

Si tratta di un passo fondamentale perché, per la prima volta, viene fornito un quadro chiaro e condiviso su come affrontare in maniera corretta l’obesità negli adulti, integrando diagnosi, alimentazione, attività fisica, farmaci e, nei casi più gravi, chirurgia.

La diagnosi: dal BMI ad altri parametri

Uno dei punti chiave delle nuove linee guida riguarda la diagnosi. Il BMI (Indice di Massa Corporea) rimane il parametro di riferimento: non è perfetto, ma è facilmente calcolabile e universalmente riconosciuto da medici e pazienti. A questo, però, si aggiungono altri indicatori importanti come la circonferenza della vita.

Questi valori aiutano a distinguere meglio i casi di sovrappeso e obesità lieve e a riconoscere la presenza di obesità viscerale, particolarmente rischiosa per la salute cardiovascolare e metabolica.

Non è invece raccomandato l’uso di esami complessi come bioimpedenziometria o DEXA su tutta la popolazione: sarebbero poco utili a livello diagnostico di base.

Lo stile di vita al centro della terapia

Le linee guida ribadiscono con forza un concetto fondamentale: il primo vero trattamento dell’obesità è lo stile di vita. Questo significa:

  • Alimentazione equilibrata: la dieta mediterranea è considerata il modello più salutare. È ricca di fibre, verdure, legumi, cereali integrali, pesce e olio extravergine di oliva.
  • Attività fisica regolare, calibrata sulle condizioni del paziente.
  • Supporto psicologico e comportamentale, perché il rapporto con il cibo e con il proprio corpo ha spesso radici emotive.

E le diete “di moda”? Le linee guida non raccomandano diete chetogeniche come scelta di routine: possono essere valutate solo in casi selezionati, ma non ci sono evidenze scientifiche che siano superiori nel lungo periodo rispetto a regimi bilanciati.

Farmaci: una nuova arma terapeutica

Un’altra novità riguarda i farmaci anti-obesità, che hanno dimostrato grande efficacia, ma che in Italia non sono ancora rimborsati. La scelta della terapia farmacologica dipende da:

  • Caratteristiche cliniche del paziente
  • Presenza di altre malattie (comorbidità)
  • Tollerabilità
  • Costo

Secondo le linee guida, i farmaci devono essere considerati prima di approcci invasivi come chirurgia ed endoscopia, specialmente per chi ha un BMI inferiore a 40.

Chirurgia bariatrica: quando è indicata

Nei casi di obesità grave (BMI sopra 40), la chirurgia bariatrica rimane il trattamento più efficace. Tuttavia non è priva di rischi: comporta possibili complicanze operatorie e post-operatorie. Per questo deve essere praticata solo in centri altamente specializzati, con attrezzature e competenze specifiche per pazienti con gravissima obesità.

Un approccio equo e personalizzato

Le linee guida SIO non solo forniscono un percorso diagnostico e terapeutico aggiornato, ma pongono anche l’accento sull’importanza di equilibrare gli studi clinici tra uomini e donne, per valutare al meglio efficacia ed eventuali effetti collaterali delle terapie nei due sessi.

Le nuove linee guida italiane sull’obesità segnano un punto di svolta: riconoscono la malattia come cronica e complessa, che richiede un approccio integrato tra alimentazione, attività fisica, farmaci e, solo nei casi estremi, chirurgia.

In un Paese come l’Italia, dove il sovrappeso riguarda oltre il 35% della popolazione adulta e l’obesità oltre il 10%, si tratta di uno strumento prezioso per medici e pazienti, ma anche di un segnale di speranza per affrontare in maniera scientifica ed efficace una delle sfide di salute pubblica più importanti del nostro tempo.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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