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La pillola influenza la scelta del partner?

Testo di Sylvie Coyaud, blogger e vicedirettore di OGGI SCIENZA I media riferiscono una ricerca secondo la quale le donne che prendono la pillola sono più felici della relazione di coppia che della prestazione del partner. Forse, ma resta da dimostrare.

Testo di Sylvie Coyaud,
blogger e vicedirettore di OGGI SCIENZA

I media riferiscono una ricerca secondo la quale le donne che prendono la pillola sono più felici della relazione di coppia che della prestazione del partner. Forse, ma resta da dimostrare.

Gruppo San Donato

La pillola contiene ormoni quindi modifica il ciclo ormonale, non ci piove. Potrebbe modulare l’espressione dei geni legati al complesso maggiore di istocompatibilità che favorisce una percezione inconscia della compatibilità dei rispettivi sistemi immunitari, la quale ottimizza la probabilità di avere figli sani. Di nuovo al condizionale, la pillola modificherebbe pertanto la scelta dell’uomo ideale per un attimo o per sempre.

Al picco della fecondità, le donne preferirebbero gli uomini dai forti tratti maschili (l’equivalente umano del pavone dalla coda più sontuosa di cui parlava Darwin nell’Origine dell’uomo e la selezione sessuale). E nel periodo di calo, gli uomini premurosi, ricchi o comunque più capaci di dare una mano ad allevare la prole.

Questa l’ipotesi di partenza. Sui Proceedings of the Royal Society B, Craig Roberts e altri psicologi scrivono di aver raccolto i punteggi di maggior o minor soddisfazione e attrazione del partner nel tempo, da 2.159 donne con almeno un figlio, circa metà delle quali avevano preso la pillola e varie frazioni delle quali erano divorziate, separate o con altri figli avuti con altri partner. Da una semplice statistica di queste valutazioni soggettive risulta che «le donne che usavano anticoncezionali orali avevano punteggi più bassi nelle misure di soddisfazione sessuale e di attrazione verso il partner, provavano una crescente insoddisfazione sessuale durante la relazione e avevano maggiori probabilità di prendere l’iniziativa di un’eventuale separazione. Le stesse donne, tuttavia, erano più soddisfatte con l’apporto paterno del partner, avevano relazioni più durature e meno probabilità di separarsi».

Tutto e il suo contrario. Gli autori ne concludono lo stesso di aver scoperto «effetti coerenti con le previsioni evoluzionistiche basate sul cambiamento delle preferenze cicliche. I nostri risultati dimostrano che la diffusione della contraccezione orale può contribuire all’esito della relazione, con implicazioni per il comportamento riproduttivo umano, la coesione della famiglia e la qualità della vita».

Forse lo avrebbero dimostrato se un gruppo di controllo avesse usato anticoncezionali di altro tipo. Con l’abitudine, la voglia passa o resta con e senza pillola. Una relazione dura o meno per mille motivi. Siamo l’unica specie al mondo che sta riducendo la trasmissione dei propri geni, sembra improbabile che la natura (i geni) prevalgano così decisamente sulla cultura. Il determinismo genetico e l’evoluzione ridotta a pura selezione naturale saranno anche concetti utili nello studio delle pavone. In questo caso mica tanto: dopotutto la pillola non cresce sugli alberi.
Sylvie Coyaud

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