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Influenza in arrivo: a letto fino a 20 milioni di italiani

Tra l'autunno e l'inverno potrebbero ammalarsi tra i 15 e i 20 milioni di italiani. Nella scorsa stagione i connazionali che hanno preso il virus erano stati 16.100.000

Ogni anno l’andamento dell’influenza in Australia anticipa di qualche mese, quello che succederà in Italia e in Europa. Essendo ora inverno nell’emisfero australe, i numeri registrati dall’altra parte del mondo rappresentano una sorta di “cartina tornasole” per capire cosa potremmo aspettarci tra poche settimane. E i dati di questa stagione non lasciano spazio a molti dubbi: il virus influenzale è arrivato con forza e sta mettendo in seria difficoltà il sistema sanitario australiano.

I numeri dall’Australia: casi in aumento e ospedali sotto pressione

Secondo le ultime rilevazioni, i casi di influenza stagionale in Australia sono aumentati del 70% rispetto allo scorso anno. Un incremento che ha avuto conseguenze importanti sugli ospedali: in appena due settimane i ricoveri legati all’influenza sono cresciuti del 50%, causando una forte pressione sui posti letto disponibili. Una situazione che ha costretto molte strutture a riorganizzare reparti e personale, in un contesto già appesantito dalla gestione delle altre infezioni respiratorie.

Cosa aspettarsi in Italia?

Gli infettivologi italiani guardano con attenzione a questi dati, sottolineando come lo scenario australiano rischi di ripetersi anche da noi. Le previsioni parlano infatti di un arrivo anticipato dell’influenza in Italia, con la circolazione di diversi ceppi virali. Particolare preoccupazione desta il virus influenzale di tipo B, verso cui quest’anno si registra una minore copertura immunitaria. Ciò significa che il rischio di ammalarsi potrebbe essere più alto, soprattutto per le persone più fragili come anziani, bambini piccoli e soggetti con patologie croniche.

Vaccinazione: lo strumento più efficace

Di fronte a questo scenario, gli esperti non hanno dubbi: la vaccinazione antinfluenzale resta l’arma più sicura ed efficace per ridurre il rischio di contagio e complicanze. Il vaccino, infatti, non solo abbassa le probabilità di ammalarsi, ma in caso di infezione può rendere i sintomi più lievi e limitare la possibilità di ricovero. Inoltre, vaccinarsi contribuisce a proteggere le persone più vulnerabili, diminuendo la circolazione del virus.

Perché prepararsi in anticipo è importante

La lezione australiana è chiara: l’influenza può colpire in modo improvviso e con numeri molto elevati. Prepararsi in anticipo, sia a livello individuale che sanitario, è quindi fondamentale. Per le famiglie significa adottare comportamenti preventivi (lavaggio delle mani, attenzione all’igiene, evitare contatti stretti in caso di sintomi) e valutare la vaccinazione; per il sistema sanitario vuol dire pianificare campagne di sensibilizzazione e rafforzare le strutture ospedaliere nei mesi più critici.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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