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Ecco il set LEGO per preparare i bambini alla risonanza magnetica

Per gli spazi ristretti e i forti rumori, questo esame può creare ansia nei piccoli pazienti. Giocare con un modello in mattoncini che simula la procedura e l'ambiente ospedaliero può aiutarli ad affrontare diversamente la RM

Nel set LEGO Risonanza Magnetica c’è proprio tutto: il macchinario, un lettino con su il paziente, il medico davanti allo schermo del computer, la sala d’attesa con altre tre persone che aspettano di sottoporsi all’esame. Un modello realizzato coi mattoncini più famosi al mondo e che simula realisticamente l’ambiente ospedaliero. Il motivo? Consentire ai bambini di prepararsi a questa procedura diagnostica e familiarizzare con l’ambiente attraverso il gioco.

Immaginate, infatti, cosa possa comportare per un bambino sottoporsi a risonanza magnetica: ritrovarsi in uno spazio ristretto, senza la possibilità di muoversi, con rumori forti e – nell’immaginario dei più piccoli – persino spaventosi. Per molti pazienti pediatrici tutto questo può essere fonte di ansia, tant’è che spesso è necessario ricorrere alla sedazione o addirittura all’anestesia generale non solo per garantire che rimangano immobili durante l’esame ma anche per placare il loro stato di agitazione.

Il set LEGO per preparare i bambini alla risonanza magnetica

Ed è proprio per ridurre questa componente emotiva, trasformando un momento potenzialmente ansiogeno in un’esperienza serena, vivibile e persino educativa, che il Gruppo Lego, in collaborazione con la LEGO Foundation, ha sviluppato questo set, che non è in vendita ma viene donato agli ospedali attraverso i partner del Gruppo, tra cui Fairy Bricks, Starlight Children’s Foundation, United Way e Ai You.

Allevia l’ansia e riduce l’uso di anestesia

Gli operatori sanitari che hanno utilizzato il set LEGO Risonanza Magnetica hanno compilato un questionario per valutare l’impatto del modello sulla loro pratica clinica e sui bambini che ne hanno usufruito. Tra dicembre 2024 e settembre 2025, oltre 430 professionisti sanitari provenienti da 432 ospedali in 13 Paesi nel mondo hanno aderito al sondaggio: il 96% ha affermato che il modello ha effettivamente aiutato ad alleviare l’ansia nei più piccoli e il 46% ha riferito di aver ridotto l’uso di sedazione o anestesia generale. Inoltre, il 95% ha affermato che il set di mattoncini LEGO ha migliorato l’esperienza ospedaliera dell’intera famiglia e il 94% ha giudicato questa esperienza come divertente e coinvolgente per i piccoli pazienti.

Le testimonianze raccolte confermano la positività di questa esperienza

I dati parlano chiaro e confermano ancora una volta che la pratica ludica – in particolare il gioco mirato – può avere effetti tangibili sulla qualità dell’esperienza ospedaliera dei bambini. A ribadirlo non sono solo gli esiti della ricerca condotta dal Gruppo LEGO ma anche delle testimonianze raccolte tra i piccoli e i loro familiari. Tra queste c’è quella di Ivy, una bambina di Edimburgo che all’età di due anni ha iniziato a soffrire di crisi epilettiche prolungate. Per la prima risonanza la piccola si è sottoposta ad anestesia generale ma per la seconda i medici hanno deciso di prepararla con il set LEGO Risonanza Magnetica, che le ha consentito di fare l’esame da sveglia. La mamma ha raccontato che la bimba, il giorno della risonanza, era serena, curiosa e persino emozionata.

La piccola Ivy che si prepara alla risonanza magnetica giocando con il set LEGO

Traci Aoki‑Tan, esperta certificata nel supporto ai bambini in ospedale al Kaiser Permanente Roseville Medical Centre, negli Stati Uniti, osserva che «quando entriamo con il set LEGO MRI, i bambini si illuminano» e che l’atmosfera cambia anche per i genitori, i cui livelli di ansia tendono a diminuire. In Danimarca, Jannie Bøge Steinmeier Larsen, tecnico di radiologia presso l’Aarhus University Hospital, ha dichiarato che «il modello LEGO è uno strumento prezioso per coinvolgere bambini con diverse patologie, dal mal di testa alle crisi epilettiche fino al cancro» e che, così facendo, «la maggior parte dei piccoli può essere sottoposta a risonanza senza anestesia generale, riducendo disagi e rischi».

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Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
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