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È nei semi di uva l’elisir di lunga vita?

Uno studio italiano mette in luce le qualità di questo alimento, ma occorreranno molte altre ricerche

I semi di uva sono studiati da molti anni per i benefici che apportano, perché sono particolarmente ricchi di antiossidanti. Si sa che i flavonoidi aiutano a combattere l’invecchiamento delle cellule dall’usura del tempo, dello stress e delle cattive abitudini.

Il ruolo delle cellule senescenti

L’invecchiamento è un fattore di rischio importante per una serie di malattie croniche, come ad esempio quelle cardiovascolari. Questo è dovuto, almeno in parte, all’accumulo di cellule cosiddette senescenti. Negli ultimi anni, gli scienziati hanno identificato una classe di farmaci chiamati senolitici. Questi possono distruggere le cellule senescenti in esperimenti di laboratorio e su animali.

Gruppo San Donato

Estratto di semi di uva funziona sui topi: porta aperta alla ricerca sul modello umano

In questo nuovo studio tutto italiano, i ricercatori hanno identificato un componente dell’estratto di semi di uva come un senolitico potenzialmente efficace. Il team di lavoro ha messo a punto un farmaco basandosi sull’estratto dei semi di uva. I risultati, pubblicati sulla rivista scientifica Nature Metabolism, rappresentano il punto di partenza per ulteriori studi clinici per determinare se gli effetti possono essere riproducibili o meno negli esseri umani. I ricercatori al momento hanno utilizzato dei topi in laboratorio.

Nello studio gli esperti hanno identificato un nuovo senolitico derivato da un componente dell’estratto di semi d’uva, noto come procianidina C1 (PCC1). Sulla base di conoscenze già acquisite, il PCC1 ha mostrato risultati promettenti in due campi:

  1. riesce a inibire gli effetti delle cellule senescenti quando somministrato a basse concentrazioni,
  2. può distruggere selettivamente le cellule senescenti a concentrazioni più elevate.

Come si è svolto lo studio italiano

Per testare gli effetti del PCC1 sull’invecchiamento, i ricercatori hanno sviluppato tre esperimenti che coinvolgono i topi.

Il primo esperimento sugli effetti dell’estratto di semi di uva

  • Nel primo hanno esposto i topi a una dose sub-letale di radiazioni per indurre la senescenza cellulare. Un gruppo di topi ha poi ricevuto il PCC1, mentre l’altro gruppo ha ricevuto il veicolo che trasportava il PCC1.
  • I ricercatori hanno scoperto che dopo che i topi sono stati sottoposti a irradiazione, hanno sviluppato caratteristiche anormali del corpo, tra cui quantità significative di capelli grigi.
  • Il trattamento dei topi con PCC1 ha invertito significativamente queste caratteristiche. I topi che hanno ricevuto PCC1 avevano anche meno cellule senescenti e meno biomarcatori associati alle cellule senescenti.
  • Infine, i topi irradiati avevano una capacità di esercizio e una forza muscolare peggiori. Tuttavia, i topi che hanno ricevuto PCC1 hanno visto questo invertito e hanno avuto tassi di sopravvivenza migliori.

Il secondo esperimento

  • I ricercatori hanno trattato i topi più anziani con PCC1 o con un veicolo ogni 2 settimane per 4 mesi.
  • Il team ha trovato un numero significativo di cellule senescenti nei reni, nel fegato, nei polmoni e nella prostata dei topi anziani. Tuttavia, il trattamento PCC1 ha invertito la situazione.
  • I topi trattati con PCC1 avevano anche una migliore forza di presa, velocità massima di camminata, resistenza in sospensione, resistenza al tapis roulant, livelli di attività quotidiana ed equilibrio, rispetto ai topi che hanno ricevuto solo il veicolo.

Il terzo esperimento

  • I ricercatori hanno esaminato topi molto vecchi per vedere quale effetto potrebbe avere il PCC1 sulla longevità dei topi.
  • Hanno scoperto che i topi trattati con PCC1 hanno vissuto, in media, il 9,4% in più nel corso della loro vita rispetto ai topi che hanno ricevuto il veicolo.
  • Ciò equivaleva a una durata della vita maggiore del 64,2% dopo il trattamento.
  • Inoltre, nonostante vivessero più a lungo, i topi trattati con PCC1 non avevano alcuna morbilità legata all’età maggiore rispetto ai topi che hanno ricevuto il veicolo.

Solo il primo passo, prima di poter pensare a un farmaco a base di estratto di semi di uva per le persone

Questo studio, insieme ad altri in questo campo, ha esaminato gli effetti nei roditori. Quindi c’è molto lavoro da fare prima che si stabilisca qualsiasi effetto anti-invecchiamento di questi composti negli esseri umani. I senolitici sono certamente promettenti come potenzialmente la classe principale di farmaci anti-invecchiamento in fase di sviluppo, ma bisogna ancora aspettare.

L’estratto di semi di uva e l’effetto sulle cellule senescenti

Questa ricerca si aggiunge a una serie di prove che dimostrano che l’eliminazione delle cellule senescenti usando farmaci capaci di eliminarle, migliora la funzione fisica con l’età e migliora l’azione degli agenti chemioterapici nel cancro. La vera sfida è verificare se questi farmaci sono altrettanto efficaci nelle persone.

Le dosi somministrate ai topi sono spesso molto elevate rispetto a quelle che gli esseri umani possono tollerare. Dosi senolitiche adeguate di PCC1 nell’uomo possono rivelarsi tossiche.

Quali sono i lati positivi della ricerca?

Innanzitutto siamo di fronte a una ricerca solida. Avere uno studio sul modello animale con risultati robusti e risultati pubblicati su una rivista scientifica importante aiuta a svolgere nuove ricerche. Inoltre questi risultati parlano non solo di durata della vita, ma durata della vita in salute. È pressoché inutile un farmaco che possa far vivere di più, ma male.

Estratto di semi di uva: importante studiare gli effetti sui pazienti in chemioterapia

I risultati dello studio potrebbero essere particolarmente preziosi per lo sviluppo di studi clinici che coinvolgono pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia. Come è noto viene indotta la formazione di cellule senescenti attraverso la chemioterapia. Sono quindi i pazienti ideali.

 

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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