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Marta Gastini: a 23 anni la memoria mi gioca brutti scherzi

L'attrice, protagonista del film «Dracula 3D» di Dario Argento al cinema dal 22 novembre, racconta a OK di avere qualche problema a ricordare, nonostante la giovanissima età

Marta Gastini, protagonista del film Dracula 3D di Dario Argento, al cinema da giovedì 22 novembre, racconta a OK di avere qualche problema di memoria. Nonostante la giovanissima età (è nata nel 1989 ad Alessandria), le capita di dimenticare le trame di film e libri. Leggi la sua confessione a OK.

«Quando il regista David Fincher mi ha detto che gli ricordavo l’attrice francese Marion Cotillard ho provato una soddisfazione enorme: un simile paragone fatto da un professionista di quel calibro non poteva che essere promettente per la mia carriera appena iniziata. Eppure quando di recente mia mamma mi ha riparlato di questo episodio sono caduta dalle nuvole: davvero Fincher aveva detto questo di me? Non me lo ricordavo proprio!

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Amo i libri e i film ma non riesco
a ricostruire una sola trama
È una cosa che mi capita ormai da tempo, soprattutto, curiosamente, con quelli che sono i miei due maggiori ambiti di interesse: il cinema e la letteratura. Posso vedere e rivedere un film decine di volte, come nel caso di Colazione da Tiffany con il mio mito Audrey Hepburn, e non riuscire a ricordarne la storia se non a grandissime linee, a volte neppure il titolo. Così come non saprei raccontare la trama dell’ultimo libro di Giorgio Faletti, Io sono Dio, che ho terminato di leggere poco tempo fa: tutto quello che ricordo è che parlava di un ventriloquo.

Ho realizzato che la memoria mi gioca questi brutti scherzi circa tre anni e mezzo fa, quando ho conosciuto il mio compagno: siamo entrambi appassionati di film, insieme ne vediamo parecchi e lui ama, a distanza di tempo, tornare a discuterne con me. E così mi sono accorta che a volte mi citava lavori che non ricordavo neppure di avere visto, anche se era passato soltanto qualche mese.

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Fortuna che questo disturbo non interferisce affatto con il mio mestiere, dove, al contrario, ho una memoria di ferro: mando a mente i copioni in pochissimo tempo e anche quando mi capita di partecipare a un provino in cui la scena va letta e imparata sul momento non ho alcun problema. Ricordo alla perfezione tutti i film che ho interpretato e sono certa che non dimenticherò mai l’incredibile esperienza da protagonista in Dracula 3D di Dario Argento.

Non ho problemi neanche con numeri di telefono, indirizzi o compleanni, che ricordo tranquillamente. Quindi non ho proprio idea di cosa ci sia dietro a questi strani vuoti di memoria praticamente tematici. Voglio conoscere qualche dettaglio in più, sapere se si tratta di un problema comune, se posso ovviare in qualche modo. Non è grave, per carità. Per ora, l’unico disagio che mi crea è di non poter sostenere più di tanto una conversazione tra amici su un libro o un film pur conoscendolo, passando magari per una piccola bugiarda che in realtà non l’ha neppure letto o visto.

Per risolvere il mio problema
sto provando la meditazione
Piuttosto, poiché mi sembra di capire che è come se tendessi ad accantonare certi ricordi, potrei provare ad agire da sola con una tecnica che sto studiando e praticando da qualche mese, che credo potrebbe essere utile allo scopo: una tipologia di meditazione che insegna a focalizzare l’attenzione sul cercare di liberare la mente, accogliendo però al tempo stesso i pensieri che comunque affiorano cercando di analizzarli con obiettività. Io penso molto, sono piena di idee, amo studiare e sperimentare, e a volte ho come la sensazione di dover mettere da parte ricordi e pensieri per fare spazio ad altro, quindi forse la meditazione potrebbe aiutarmi a trovare invece nella mia memoria il posto per ogni cosa.

Tanto più che serve moltissimo a rilassarsi e a ritrovare equilibrio e benessere: spesso, prima di iniziare a girare una nuova scena, cerco qualche minuto di tranquillità in un posto silenzioso, chiudo gli occhi e mi concentro sulla respirazione diaframmatica, che sta alla base di tutto. È così che riesco a eliminare tensioni fisiche e psicologiche, per arrivare sul set con la testa libera e pronta a concentrarsi sul lavoro. Non ci sono regole universali, ognuno deve individuare il suo modo personale di meditare. E poiché è stato mio fratello, futuro psicologo, ad avvicinarmi a tutto questo, chissà che alla fine non sarà proprio lui a risolvere tutti i capricci della mia memoria!».
Marta Gastini (confessione raccolta da Grazia Garlando per OK Salute e benessere di aprile 2012)

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