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Buone notizie per il trattamento dell’HIV

Nuovi studi sono stati presentati alla Conferenza virtuale sui Retrovirus e sulle Infezioni Opportunistiche
(CROI, Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections) di quest’anno, relativi all’efficacia delle
terapie e alla possibilità di utilizzare farmaci che possono essere somministrati ogni sei mesi.

Buone notizie per il trattamento dell’HIV

Molte delle persone che convivono con l’HIV sono preoccupate riguardo la capacità della terapia di ottenere
la soppressione virale a lungo termine, ma i risultati cumulativi a cinque anni di due studi condotti con i farmaci
bictegravir, emtricitabina e tenofovir alafenamide dimostrano che il 98% dei partecipanti che aveva iniziato il
trattamento con questa combinazione di farmaci ed era rimasto nello studio per tutte le 240 settimane ha
ottenuto e mantenuto una carica virale non rilevabile per tutti e cinque gli anni: i soggetti che mantengono una
carica virale non rilevabile per almeno sei mesi non possono trasmettere l’HIV per via sessuale.

Gruppo San Donato

«Questo regime dopo cinque anni ha ancora un’efficacia del 98% e solo il 2% di fallimenti, dovuti esclusivamente a persone che non seguivano correttamente la terapia» conferma Andrea Antinori, Direttore dell’Unità Immunodeficienze Virali all’INMI “Lazzaro Spallanzani” di Roma. «Inoltre, tra questo 2%, in nessuno paziente si è osservata resistenza ai farmaci». Altri studi hanno riguardato il farmaco lenacapavir in persone con HIV multi-resistente e con pesante esperienza di trattamento. I risultati hanno dimostrato che lenacapavir, somministrato per via sottocutanea ogni sei mesi in combinazione con altri antiretrovirali, ha permesso di ottenere elevati tassi di soppressione virologia in persone con HIV nelle quali il virus non rispondeva più efficacemente alla terapia attuale.

«Con le attuali terapie si ottiene un successo nel 90% di casi» spiega Antonella Castagna, Primario dell’Unità Malattie Infettive all’Ospedale San Raffaele di Milano. «Esiste però una quota di pazienti, molto limitata, che hanno una lunga storia di terapia antriretrovirale, per i quali oggi sono disponibili poche terapie, nei quali il virus è
ancora rilevabile e che quindi lo possono trasmettere. A questi pazienti si potrà proporre lenacapavir, un farmaco a lunga durata d’azione, da assumere due volte l’anno con un’iniezione sottocute, quindi che il paziente si potrà fare da solo a casa. È il nuovo mondo del long acting, che sta contaminando felicemente il campo dell’HIV».

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