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Bambini: i consigli per chi viaggia in paesi esotici

Centinaia di migliaia di italiani andranno in vacanza con i loro bambini in un Paese esotico. Per loro la Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) ha realizzato un dettagliato vademecum che raccoglie le principali norme preventive da seguire quando si organizza un viaggio in zone particolarmente a rischio ed evitare, con precauzioni semplici, che un momento di gioia si trasformi in un incubo. A partire dalle vaccinazioni, a cui bisogna pensare per tempo, fino alle indicazioni per l'alimentazione.

Centinaia di migliaia di italiani andranno in vacanza con i loro bambini in un Paese esotico. Per loro la Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) ha realizzato un dettagliato vademecum che raccoglie le principali norme preventive da seguire quando si organizza un viaggio in zone particolarmente a rischio ed evitare, con precauzioni semplici, che un momento di gioia si trasformi in un incubo. A partire dalle vaccinazioni, a cui bisogna pensare per tempo, fino alle indicazioni per l’alimentazione.

Si conoscono, ad esempio, poco le malattie infettive che possono contrarsi in Paesi a elevato rischio sanitario, sottolinea Susanna Esposito, segretario Sipps e responsabile del Centro per il Bambino viaggiatore al Policlinico di Milano. «La loro distribuzione è assai varia nelle diverse aree geografiche e, anche in presenza di una stessa patologia (come ad esempio nel caso della malaria), profilassi e terapia possono essere diverse a seconda del Paese nel quale si è contratta la malattia. A questo si aggiunge – prosegue Esposito – che i bambini richiedono specifiche forme di intervento, spesso diverse da quelle per gli adulti, non fosse altro per il diverso dosaggio dei farmaci da utilizzare e per la differente possibilità di impiego dei vari vaccini disponibili».

Gruppo San Donato

Ma una profilassi vaccinale ha bisogno di un tempo adeguato per garantire la protezione dalla malattia, per cui è sempre bene programmare un viaggio con anticipo, tenendo presente anche gli aspetti legati alla sicurezza sanitaria. «Non tutte le cosiddette malattie del viaggiatore sono uniformemente presenti in tutte le aree a rischio», spiega Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps. «Al primo posto c’è il continente africano; seguono poi il Sud Est Asiatico, l’America latina e il Medio Oriente. Anche per quanto riguarda l’Africa ci sono comunque differenze: ad esempio l’Africa sub-sahariana è ad alto rischio di malaria (tra l’altro la malaria che si contrae in Africa è del tipo più pericoloso), mentre nel Nord Africa, così come nel Sud Est asiatico, sono più diffuse le malattie di origine alimentare come, ad esempio, epatite A, tifo e colera».

Ecco il vademecum per il bambino viaggiatore:
1. PENSARCI PRIMA. Quindici giorni prima della partenza è importante chiedere informazioni e seguire eventuali profilassi, rivolgendosi al Centro di infettivologia pediatrica più vicino.

2. FATE ATTENZIONE AL CIBO. Mai crudo e attenzione anche ai formaggi freschi. Non mangiare verdura, frutta, legumi crudi o che non possano essere sbucciati o cotti. Evitare uova crude o poco cotte, pesce crudo o allevato in zone paludose o in prossimità di scarichi; salse (per esempio la maionese) fatte in casa; budini o gelati di produzione artigianale con latte non pastorizzato; insaccati, carni crude o poco cotte. Non usare latte se non bollito e formaggi freschi. Utilizzare pastiglie di Euclorina o Milto da sciogliere in acqua per disinfettare gli alimenti (ad esempio frutta e verdura), il ciuccio o i biberon.

3. USARE SOLO ACQUA MINERALE, non solo per bere. Va evitato il ghiaccio. Anche per l’igiene personale (ad esempio lavarsi i denti), utilizzare unicamente acqua in bottiglie sigillate. Preferire acqua in bottiglie di capacità non superiore al litro.

4. PREVENIRE LE PUNTURE DI INSETTI. Occhio agli orari, al colore dei vestiti e sì agli spray. Evitare di uscire dopo il tramonto e all’alba, periodo in cui di solito le zanzare pungono. Indossare abiti con le maniche lunghe, pantaloni lunghi evitando colori scuri che sembrano attirare le zanzare e le mosche tse-tse. Applicare sostanze repellenti sulla cute esposta. Usare zanzariere per porte e finestre. Se possibile, trattarle con permetrina. In loro mancanza la notte le porte e finestre devono essere chiuse. Usare in camera spray anti-zanzare o serpentine anti-zanzare al piretro (zampironi) e spruzzare repellenti su abiti e zanzariere.

5. FARE ATTENZIONE ANCHE AGLI ALTRI ANIMALI. Non solo a quelli visibili, ma anche a quelli subdoli di cui spesso si è inconsapevoli. Evitare di bagnarsi e lavarsi in acque dolci potenzialmente contaminate da escrementi umani o animali o infestate da larve di schistosoma. Evitare di camminare a piedi nudi nel fango o in zone paludose. Evitare ogni contatto con animali selvatici e domestici non conosciuti. Controllare periodicamente il proprio corpo per potere individuare eventuali zecche o loro morsi.

6. PROTEGGERE I FIGLI DAL SOLE con creme ed evitando la disidratazione. Evitare di esporsi ai raggi solari nelle ore più calde della giornata (11-15). Utilizzare creme ad alta protezione o schermo totale almeno 30 minuti prima dell’esposizione. Indossare abiti adatti al clima, di colori chiari e di cotone. Coprirsi sempre il capo con un cappello. Bere molta acqua.

7. FARMACIA DI VIAGGIO DA PORTARE CON SE’. Termometro; cerotti; garze sterili; salviettine disinfettanti; soluzione disinfettante; repellenti cutanei; Fastum Gel (per le contusioni); mercuro Cromo (per le ferite); Per la Congiuntivite: collirio (una volta aperto conservare in frigorifero), 2 gocce per 4 volte al giorno per 5-7 giorni.

8. IN AEREO. Al momento del decollo e dell’atterraggio far ciucciare il bambino o proporgli un pasto con biberon per risolvere i piccoli disagi legati alle variazioni di pressione tipiche del volo.

9. JET LEG. Se il soggiorno fosse molto breve (meno di 3 giorni) è consigliabile mantenere l’orario del Paese di origine per non alterare inutilmente abitudini consolidate

10. AL RITORNO NON ABBASSATE LA GUARDIA. Qualora comparisse febbre alta senza causa apparente fino a tre mesi dopo essere tornati dal viaggio, è bene contattare un centro specializzato.

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