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Arriva il termometro del dolore grazie all’Intelligenza Artificiale

Uno strumento oggettivo in grado di valutare le sensazioni dei pazienti, senza dover ricorrere a questionari, test e valutazioni soggettive del medico

Come misurare l’intensità del dolore? Grazie all’uso dell’intelligenza artificiale arriva il termometro del dolore, che ci dirà qual è il nostro livello di sensazione del dolore indipendentemente dalla nostra capacità di sopportazione.

Sappiamo che ci sono persone capaci di tollerare meglio il dolore, rispetto ad altri. Serviva dunque un sistema oggettivo, che hanno messo a punto gli esperti dell’Università della California a San Diego. Il nuovo dispositivo è stato presentato durante il convegno della Società Americana di Anestesiologia.

Gruppo San Donato

Misurare l’intensità del dolore in modo oggettivo fondamentale per capire quanti antidolorifici utilizzare

Si tratta di un sistema di riconoscimento automatico del dolore. L’intelligenza artificiale interpreta le immagini del viso del paziente per valutare il livello di dolore. In questo modo la valutazione sarà oggettiva. Finora si usava il Cpot, sigla di Critical Care Pain Observation Tool, in italiano Strumento di Osservazione del Dolore in Terapia Intensiva.

Era utile per capire quanto soffrano le persone ricoverate in Terapia Intensiva che non sono in grado di esprimersi. Il nuovo sistema sarà invece presto utilizzato per rilevare il dolore dei pazienti prima, durante e dopo un intervento chirurgico.

Misurare l’intensità del dolore in modo oggettivo diminuisce i giorni di ricovero

Timothy Heintz, capo progetto del termometro del dolore, ha spiegato che troppo spesso la valutazione del dolore è soggettiva e influenzata da vari fattori, come il genere o l’etnia. Un indice oggettivo può aiutare sia i pazienti, sia i medici nella scelta della quantità di antidolorifico da prescrivere o da usare nei trattamenti.

Sappiamo che riconoscere il prima possibile la presenza di dolore aiuta a combattere in modo rapido ed efficace il dolore stesso. Riduce anche i ricoveri in ospedale e previene condizioni importanti come dolore cronico, ansia e depressione.

Come lavora l’Intelligenza Artificiale sulle immagini dei volti dei pazienti?

I ricercatori dell’università californiana hanno utilizzato oltre 140.000 espressioni facciali di 69 pazienti che rappresentavano 115 episodi dolorosi e 159 non dolorosi. I pazienti erano sottoposti a interventi chirurgici importanti. L’Intelligenza Artificiale, dopo essere stata “istruita”, ha imparato a valutare il dolore proprio grazie alle espressioni facciali, soprattutto quelle dei muscoli intorno alla bocca, al naso e alle sopracciglia.

Gli esperti hanno poi confrontato i risultati del nuovo sistema con quelli del Cpot, il sistema tradizionale usato nelle Terapie Intensive. Gli esiti sono stati gli stessi nell’88% dei casi. La differenza è che con il nuovo sistema sarà sufficiente porre delle telecamere puntate sui visi dei pazienti per avere in pochi secondi la valutazione oggettiva del dolore che stanno provando in quel determinato momento.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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