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Antimicrobico-resistenza: disponibile un nuovo farmaco per le infezioni gravi

Arriva da Pfizer un'opzione terapeutica contro i patogeni multiresistenti

Oggi l’antimicrobico-resistenza (AMR) rappresenta una delle emergenze sanitarie più gravi e in crescita a livello globale. Infezioni che fino a pochi anni fa erano facilmente trattabili diventano sempre più difficili da curare, mentre la diffusione dei superbatteri aumenta in tutto il mondo. Questa situazione rischia di riportare la medicina indietro di decenni: interventi chirurgici, trapianti e terapie oncologiche, procedure ormai considerate di routine potrebbero tornare ad avere esiti incerti se gli antibiotici continuassero a perdere efficacia.

In occasione della World Antimicrobial Awareness Week 2025 (#WAAW2025), che ogni anno richiama l’attenzione internazionale sull’uso corretto degli antibiotici e sull’importanza di preservarne l’efficacia, Pfizer annuncia la disponibilità in Italia di una nuova combinazione antibiotica, approvata e rimborsata da AIFA, per il trattamento delle infezioni gravi causate da Enterobacterales produttori di metallo-beta-lattamasi (MBL) o da Stenotrophomonas maltophilia.

Una nuova opzione terapeutica contro l’antimicrobico-resistenza

Questo farmaco nasce con l’obiettivo di offrire una soluzione efficace laddove molti antibiotici tradizionali non funzionano più. Si tratta di una combinazione di due componenti attivi:

  • aztreonam: antibiotico della classe dei monobattami attivo contro i batteri produttori di MBL;
  • avibactam: un inibitore di beta-lattamasi di nuova generazione che protegge aztreonam dall’attacco di altri enzimi.

Rappresenta un’alternativa terapeutica mirata contro i patogeni Gram-negativi multiresistenti, tra cui Klebsiella pneumoniae ed Escherichia coli, responsabili di molte infezioni nosocomiali. Grazie al suo meccanismo d’azione complementare, è indicato per il trattamento di infezioni gravi, come polmoniti ospedaliere, infezioni intra-addominali complicate e infezioni del tratto urinario complicate, anche in pazienti con opzioni terapeutiche limitate.

«L’aumento costante delle infezioni resistenti, con tutto quello che esso porta con sé, impone un rinnovamento nelle strategie di trattamento. Negli ultimi decenni sono state introdotte pochissime nuove classi di antibiotici, mentre i patogeni Gram-negativi hanno continuato a evolversi, riducendo progressivamente le opzioni di cura. La combinazione di aztreonam e avibactam nasce proprio per superare specifici meccanismi di resistenza che limitano l’efficacia delle terapie convenzionali», precisa Marco Falcone, Professore Ordinario di Malattie Infettive e Direttore della U.O. di Malattie Infettive Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.

Antimicrobico-resistenza: quali sono i rischi per la salute?

Secondo il più recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra il 2018 e il 2023 la resistenza antimicrobica è aumentata di oltre il 40%, con picchi nelle aree a risorse limitate, e si conferma tra le dieci minacce più rilevanti per la salute pubblica nel 2025. Le conseguenze di questo fenomeno sono sempre più gravi e tangibili. Quando i batteri smettono di rispondere ai farmaci, le infezioni diventano più difficili da trattare, i tempi di guarigione si allungano e cresce il rischio di complicanze, disabilità e mortalità.

A livello globale si stima che 1,27 milioni di decessi all’anno siano attribuibili a infezioni batteriche resistenti. In Italia, dove la situazione è tra le più critiche in Europa, l’antibiotico-resistenza è responsabile di oltre 12.000 morti l’anno e quasi un’infezione su sei risulta resistente ai trattamenti disponibili.

L’impatto sul Servizio Sanitario Nazionale

L’antimicrobico-resistenza rappresenta una sfida non solo clinica, ma anche economica per il Servizio Sanitario Nazionale. L’aumento del consumo di antibiotici, cresciuto del 5,4% nel 2023 secondo i dati AIFA, con un costo medio per dose definita giornaliera pari a 1,77 euro sono indicatori di una pressione crescente sulle risorse sanitarie. Le infezioni resistenti comportano, infatti, ricoveri più lunghi, cure più complesse e un impatto diretto sulla sostenibilità della spesa pubblica.

Per affrontare questa emergenza in modo strutturale, nel gennaio 2025 è stato attivato in Italia il fondo “Reserve”, una misura innovativa che consente di garantire accesso pubblico e sostenibile agli antibiotici strategici contro i patogeni multiresistenti.

L’importanza di un uso consapevole degli antibiotici

Di fronte a questi dati, servono strategie terapeutiche mirate e un uso più consapevole degli antibiotici per contenere la diffusione dei ceppi multiresistenti e preservare l’efficacia delle cure disponibili.

«L’aumento delle infezioni gravi sta generando un effetto domino che riduce progressivamente l’efficacia delle terapie disponibili e ogni fallimento terapeutico accresce la pressione selettiva sui batteri, favorendo la diffusione di ceppi multiresistenti», sottolinea Matteo Bassetti, Professore Ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Genova e Direttore della Clinica Malattie Malattie Infettive e Tropicali dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova.

«Anche antibiotici considerati fino a poco tempo fa di ultima linea, come i carbapenemi, stanno perdendo forza, restringendo le opzioni di cura. È per questo che l’appropriatezza terapeutica diventa oggi un principio imprescindibile: scegliere il farmaco giusto, nel momento giusto e per il paziente giusto è la chiave per contenere la resistenza e garantire trattamenti efficaci nel tempo».

«In Italia, nel 2023, sono stati segnalati quasi 4.000 casi di batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi, con un incremento rilevato in quasi tutte le Regioni», commenta Pierluigi Viale, Professore Ordinario Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, UO Malattie Infettive IRCCS Policlinico di S. Orsola – Bologna. «È un segnale d’allarme che richiede strategie più mirate, diagnosi tempestive e un uso realmente appropriato degli antibiotici, per contenere la diffusione dei ceppi multiresistenti e preservare l’efficacia delle terapie disponibili».

Antimicrobico-resistenza: la campagna di sensibilizzazione “Dai il tuo nome al cambiamento”

Per la World Antimicrobial Awareness Week 2025, in programma dal 18 al 24 novembre 2025, Pfizer lancia la campagna di sensibilizzazione “Dai il tuo nome al cambiamento” che invita cittadini, medici e operatori sanitari a diventare protagonisti della lotta contro l’abuso e l’uso improprio degli antibiotici. Diffusa su canali digitali, social media, farmacie e contesti ospedalieri, l’iniziativa promuove una cultura di prevenzione, responsabilità e consapevolezza, ricordando che ciascuno di noi può contribuire a contrastare la diffusione dell’antibiotico-resistenza.

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Aurora Pianigiani

Collabora con OK Salute e Benessere e si occupa di comunicazione in ambito medico-scientifico e ambientale. Laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Firenze, si è formata nel settore dei media digitali e del giornalismo. Ha conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e della Salute presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e contestualmente ha scritto articoli per testate giornalistiche che svolgono attività di fact-checking.
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