Benessere

Vuoi invecchiare bene? Il test anti-aging può aiutarti

Lo specialista Damiano Galimberti ci spiega cosa sono, a cosa servono e come si eseguono i test genetici messi a punto dall’Associazione medici italiani anti-aging

L’invecchiamento è un processo che porta l’individuo a perdere, con gli anni, qualità mentali, motorie ed estetiche. Certo non possiamo arrestare l’equanime incedere del tempo, tuttavia possiamo garantirci quanto più possibile una longevità sana, mettendo in atto, nel presente, strategie di prevenzione personalizzate. Ed è proprio questo l’obiettivo della medicina anti-aging, grazie alla quale in età avanzata potremo permetterci prestazioni fisiche e mentali non tanto diverse da quelle di persone più giovani. In altre parole, questa è una scienza che aiuta a invecchiare bene. Damiano Galimberti, specialista in scienze dell’alimentazione, fondatore e presidente dell’Associazione medici italiani anti-aging (Amia), ci spiega meglio di cosa si tratta.

Test genetici: cosa sono e a cosa servono?

Per fare un paragone edile, noi siamo il frutto di due componenti: le fondamenta e il materiale di costruzione. Le prime rappresentano ciò che abbiamo ereditato da mamma e papà, cioè il Dna. Il secondo, invece, è dato dal nostro stile di vita, entro cui confluiscono le scelte alimentari, l’attività fisica praticata, le abitudini quotidiane, i vizi, gli eccessi e così via. Oggi la scienza ci consente, attraverso i test genetici, di «leggere» e interpretare le informazioni contenute nei mattoncini del nostro Dna su come funziona e reagisce il nostro organismo a certi stimoli, su cosa può avvantaggiarci o, al contrario, svantaggiarci, su quali siano le nostre predisposizioni individuali. Il corredo genetico è unico e fornisce indicazioni incomparabili che, una volta apprese, ci possono consentire di impostare un percorso dieto-terapico e nutraceutico personalizzato, finalizzato a mantenere il più a lungo possibile la propria condizione di benessere psicofisico.

Gruppo San Donato

Come si eseguono?

Per fare tutto questo abbiamo a disposizione diversi test genetici, messi a punto dall’Associazione medici italiani anti-aging, a seconda delle esigenze del singolo paziente: si va da quello alimentare, che permette di capire cosa sarebbe meglio mangiare anche per perdere peso, al test skin-aging, per sapere quali trattamenti intraprendere per migliorare il benessere della pelle, a quello anti-aging (o healthy aging), per andare incontro a un invecchiamento generale di qualità. Questi test del Dna, che non hanno niente a che vedere con quelli deputati a individuare anomalie genetiche alla base di alcune patologie, vengono eseguiti prelevando un campione di saliva dalla mucosa della guancia. Poiché il Dna è unico, il test va fatto una sola volta e mai più ripetuto.

Cosa si può scoprire?

Ma quali informazioni può fornici un test genetico anti-aging? Ci dice, ad esempio, qual è la capacità del nostro fegato di eliminare le sostanze nocive con cui entra in contatto, il nostro reale fabbisogno di vitamine, minerali, acido folico, se abbiamo una predisposizione all’infiammazione e, in questo caso, qual è la nostra risposta difensiva, ma anche qual è la nostra capacità antiossidante e com’è la qualità delle fibre di collagene. Risultati alla mano, possiamo poi compiere scelte più ponderate sugli stili di vita da seguire.

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Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
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