Benessere

Insonnia dopo i 50 anni: Tai-Chi efficace come la psicoterapia

Uno studio spiega come praticare con costanza l'antica arte marziale cinese abbia risultati molto simili a quelli della terapia cognitivo comportamentale per l'insonnia

L’insonnia cronica è uno dei disturbi del sonno più diffusi tra gli over 50. Non si tratta solo di dormire male: le notti agitate aumentano il rischio di malattie cardiovascolari, peggiorano la salute mentale e accelerano il declino cognitivo. La terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia (CBT-I) è considerata il trattamento più efficace, ma molte persone non riescono a seguirla a causa dei costi elevati o della mancanza di professionisti specializzati.

Per questo motivo cresce l’interesse verso strategie alternative, più accessibili e sostenibili nel lungo periodo. Ed è proprio in questa direzione che punta un nuovo studio pubblicato su The BMJ, condotto da ricercatori di Hong Kong: secondo i risultati, il Tai Chi può essere un’alternativa valida alla CBT-I nella gestione dell’insonnia cronica, soprattutto a distanza di un anno.

Lo studio che spiega il legame tra insonnia e tai chi

Per capire se la pratica mente-corpo potesse rappresentare una reale opzione terapeutica, il team di studiosi ha reclutato 200 adulti di età pari o superiore a 50 anni, tutti con diagnosi di insonnia cronica.
I partecipanti:

  • non dovevano avere malattie gravi che alterano il sonno,
  • non praticavano attività aerobiche o mente-corpo in modo regolare,
  • non avevano già seguito la CBT-I,
  • non lavoravano su turni,
  • dovevano essere in grado di camminare senza assistenza.

I 200 partecipanti sono stati divisi casualmente in due gruppi:

  • Gruppo Tai Chi
  • Gruppo CBT-I

Entrambi hanno seguito sessioni di gruppo di un’ora, due volte a settimana, per tre mesi, per un totale di 24 incontri. La gravità dell’insonnia è stata monitorata tramite l’Insomnia Severity Index (ISI), un test che valuta la difficoltà ad addormentarsi, le interruzioni del sonno e l’impatto sulla vita quotidiana. Le misurazioni sono state effettuate al termine del programma e poi a distanza di 12 mesi.

Per verificare l’efficacia del Tai Chi, i ricercatori hanno stabilito un margine di “non inferiorità” di quattro punti: se il Tai Chi non superava questa soglia di differenza rispetto alla CBT-I, poteva essere considerato altrettanto valido.

I risultati: Tai Chi efficace nel lungo periodo quanto la CBT-I

Dopo i primi tre mesi di trattamento, la CBT-I si è dimostrata più efficace nel breve periodo:

  • Tai Chi: miglioramento di 6,67 punti
  • CBT-I: miglioramento di 11,19 punti

Una differenza di 4,52 punti ha quindi mostrato che nel breve termine il Tai Chi è leggermente meno efficace della terapia cognitivo-comportamentale.

La vera sorpresa, però, arriva al controllo a 12 mesi:

  • Tai Chi: miglioramento totale di 9,51 punti
  • CBT-I: miglioramento totale di 10,18 punti

La differenza fra i due gruppi è stata di appena 0,68 punti, un valore considerato “non inferiore” dagli autori.

In altre parole: a distanza di un anno, chi pratica Tai Chi dorme bene quanto chi ha seguito la CBT-I.
Inoltre, entrambi gli interventi hanno portato benefici su:

  • qualità del sonno,
  • benessere mentale,
  • qualità della vita,
  • livello di attività fisica.

Essenziale anche un altro dato: nessun partecipante ha riportato effetti avversi, confermando la sicurezza del Tai Chi per gli adulti e gli anziani.

Perché il Tai Chi aiuta chi soffre di insonnia

Il Tai Chi è una pratica mente-corpo che combina movimenti lenti, controllo del respiro e focalizzazione mentale. Diversi studi suggeriscono che:

  • riduce lo stress,
  • calma il sistema nervoso,
  • migliora la respirazione,
  • favorisce un ritmo sonno-veglia più regolare.

Nel trial pubblicato sul BMJ, molti partecipanti hanno continuato a praticarlo anche dopo la fine delle sessioni guidate: un elemento che potrebbe aver consolidato i benefici nel lungo termine.

Un altro aspetto fondamentale è l’accessibilità: il Tai Chi è economico, sicuro e praticabile anche da chi è poco attivo fisicamente, rendendolo un’ottima opzione in contesti dove l’accesso alla CBT-I è limitato.

Cosa significa questo studio per chi soffre di insonnia cronica

Questa ricerca rappresenta una novità importante per i pazienti e per i professionisti della salute:

  • la CBT-I resta il trattamento di riferimento,
  • ma il Tai Chi si conferma un’alternativa efficace e sostenibile nel lungo periodo,
  • può essere integrato facilmente nella vita quotidiana,
  • permette di migliorare il sonno senza farmaci e senza costi elevati,

In un’epoca in cui sempre più persone cercano soluzioni naturali per dormire meglio, il Tai Chi emerge come uno strumento semplice, sicuro e scientificamente supportato.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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