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Vuoi perdere due chili? Bevi prima dei pasti

Lo confermano gli studi: a parità di dieta, una corretta idratazione fa diminuire il girovita

Anche se il calendario segna già il mese di giugno, non è troppo tardi per rimettersi in forma in vista della spiaggia. Con il consiglio di non affidarsi mai a dieta troppo sbilanciate, che fanno scendere l’ago della bilancia all’inizio, ma si vanificano non appena si torna alla normalità, si rinnova l’invito a bere il giusto. Sembra troppo semplice? No, l’acqua è davvero uno strumento importante per perdere chili.

Durante una dieta sempre tanta acqua

«Alcune diete sono molto complicate, altre escludono interi gruppi di alimenti, o apportano pochi carboidrati o pochi grassi, altre ancora sono personalizzate rispetto al gruppo sanguigno» spiega Elisabetta Bernardi, biologa specialista in Scienza dell’Alimentazione e membro dell’Osservatorio Sanpellegrino. «Tuttavia, tutte queste diete, indipendentemente dalla loro complessità e dai rischi o benefici che apportano, sono destinate sicuramente a fallire se non si beve abbastanza acqua». Una corretta idratazione è infatti una valida alleata per regolare il senso della fame, eliminare le tossine in eccesso e accelerare gli effetti di una dieta ipocalorica attraverso il meccanismo della termogenesi, cioè la produzione di calore dell’organismo.

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Più acqua, meno peso

Uno studio del 2016 su Frontiers in Nutrition ha osservato «che all’aumento dell’assunzione di acqua è associata la perdita di peso corporeo, perché berne di più aiuta ad intensificare il senso di sazietà e a stimolare il consumo delle calorie per la produzione di energia. Allo stesso modo l’ipoidratazione, ovvero non bere a sufficienza, è correlata all’aumento del peso corporeo e alle sue conseguenze» continua l’esperta.

Il fenomeno di termogenesi

La termogenesi è tema di studio da parecchi anni. Nel 2003, una ricerca (Water-induced thermogenesis) condotto in Germania e pubblicato su The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism ha valutato l’effetto dell’acqua sul tasso metabolico, cioè quante calorie vengono bruciate dal nostro organismo ogni giorno. Dai risultati è emerso che bere 2 bicchieri d’acqua (500 ml) a temperatura ambiente (22°C) al giorno, aumentava del 30% il tasso metabolico sia degli uomini, sia delle donne coinvolte nello studio. Ma non è tutto: è stato osservato che questo effetto si deve al fatto che l’acqua nel nostro organismo viene portata da 22°C a 37°C. Questo innalzamento della temperatura è in grado di “bruciare” i grassi negli uomini e i carboidrati nelle donne.

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Bere in modo costante

«Una buona abitudine è quella di non aspettare lo stimolo della sete – spiega ancora Bernardi – che arriva “troppo tardi” quando la perdita di acqua supera lo 0,5% del peso del corpo, ma di bere costantemente lungo l’intero arco della giornata». In tutto andrebbero bevuti 8 bicchieri di acqua al giorno. «Attenzione anche a non confondere lo stimolo della sete con quello della fame: le due sensazioni sono collegate e possono essere interpretate erroneamente e quindi spingerci a consumare uno spuntino di troppo, quando in realtà quello di cui abbiamo bisogno è un bicchiere d’acqua». Sai quali sono i segnali che non stai bevendo abbastanza acqua?

E anche durante pranzo e cena

Bene anche bere acqua durante i pasti. Che sia “dannoso” è un falso mito. Anzi: aiuta a saziarsi prima e quindi ad abbuffarsi di meno. Uno studio del 2010 pubblicato su Obesity «ha rilevato che le persone che bevono acqua immediatamente prima di un pasto hanno mostrato un calo di 2 chili maggiore (44%) nella perdita di peso rispetto alle persone che non lo fanno» sottolinea la dottoressa.

E le fibre?

Infine, non dimentichiamo le fibre, un altro elemento molto importante (sai quanta fibra devi mangiare al giorno per stare bene?). Ne sono ricchi gli alimenti di origine vegetale, quindi frutta, verdura, cereali integrali, legumi. «Anche le fibre possono contribuire nella perdita di peso – conclude Bernardi – aumentano il senso di sazietà perché riempiono lo stomaco e stimolano i ricettori che segnalano al cervello che è il momento di smettere di mangiare».

 

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