Alimentazione

Tumori: cosa mangiare durante la chemioterapia

Per combattere il cancro l'alimentazione è importante anche quando si sta facendo la chemioterapia. I consigli degli esperti di OK Ersilia Troiano e Filippo Valoriani

Nausea e inappetenza sono i disturbi più comuni nel paziente oncologico sottoposto a chemioterapia, ma il tema alimentazione e tumori, soprattutto a livello preventivo, è molto più ampio. Abbiamo approfondito l’argomento con la dottoressa Ersilia Troiano, dietista presso la Direzione Servizi Educativi e Scolastici del Municipio III di Roma Capitale e Presidente ANDID (Associazione Nazionale Dietisti) (puoi chiederle un consulto qui) e con Filippo Valoriani, dietista esperto ANDID.

Dottoressa Troiano, qual è il ruolo della nutrizione in oncologia? 

Gruppo San Donato

Nel 2007, il Word Cancer Research Fund (WRCF) e l’American Institute for Cancer Research (AICR) hanno elaborato una serie di raccomandazioni volte a descrivere come gli alimenti, la nutrizione, l’attività fisica e la composizione corporea possano avere un impatto significativo sulla riduzione del rischio, non solo in termini assoluti, di ammalarsi di tumore quanto anche in relazione alla prevenzione delle recidive.
Nei limiti dei pochi studi disponibili sulla prevenzione delle recidive, le raccomandazioni per la prevenzione alimentare del cancro valgono anche per chi si è già ammalato e abbia già completato le terapie oncologiche previste.

Dottoressa Troiano, quale regime dietetico è consigliabile seguire quando si è in chemioterapia? 

Prevenire la malnutrizione e aiutare a gestire gli eventuali effetti collaterali di chemio e radioterapia sono i due importantissimi obiettivi da raggiungere con un’alimentazione corretta e individualizzata. Sfatati i falsi miti su pratiche alimentari ormai desuete (come ad esempio praticare il digiuno per “affamare” le cellule tumorali), è ormai appurato che l’alimentazione deve essere adeguata ai fabbisogni energetici e nutritivi stabiliti dalle linee guida di riferimento, e soprattutto deve aiutare a contrastare gli effetti collaterali, spesso numerosi, di queste terapie. Il supporto nutrizionale individualizzato in questi casi è, dunque, davvero indispensabile. Un corretto stato di nutrizione è infatti fondamentale anche per garantire la migliore risposta terapeutica a questi trattamenti ed aiutare le persone a gestire sintomi e disturbi che possono pregiudicare in maniera molto importante l’assunzione di alimenti e bevande.

Dottor Valoriani, l’inappetenza e la nausea sono i disturbi più frequenti durante un trattamento chemioterapico: una dieta mirata può essere d’aiuto?

La nausea e l’inappetenza interferiscono negativamente rispetto alla capacità del paziente di assumere un’appropriata quantità di energia e nutrienti. È importante che i pazienti oncologici in trattamento attivo informino il personale sanitario  in merito alle problematiche legate alla loro alimentazione, al fine di poter attivare un tempestivo percorso di supporto nutrizionale durante il periodo di terapia.

Dottor Valoriani, quali alimenti sono consigliati in questi casi?

Al fine di assicurare la copertura delle necessità nutrizionali giornaliere, in caso di inappetenza, le strategie nutrizionali da adottare prevedono: l’incremento del numero di pasti giornalieri a 5-6 (colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena e spuntino serale), l’aumento della densità calorico-proteica dei pasti e non del volume degli stessi (uso extra di olio o altri grassi da condimento, salse, formaggi, uova, frutta secca, torte, gelati, dessert al cucchiaio) e la distribuzione delle bevande nell’intero arco della giornata senza concentrale nell’ambito dei pasti. Se le energie lo permettono, effettuare passeggiate può risultare utile per migliorare l’appetito. Monitorare il peso corporeo 1 volta alla settimana al fine di registrarne tempestivamente le variazioni.
Anche in caso di nausea è opportuno frazionare l’alimentazione in 5-6 pasti al giorno, di piccolo volume, preferendo gli alimenti per i quali non si nutre avversione. È importante cercare di non saltare i pasti. Occorre, inoltre, privilegiare i cibi facili da digerire e con un basso tenore di grassi al fine di minimizzare l’impegno da parte dello stomaco. Aromi, erbe aromatiche, spezie e preparazioni con aromi intensi o pungenti possono comportare un peggioramento della nausea; a tal proposito occorre ricordare anche che, in linea generale, gli alimenti liquidi e dolci tendono a esacerbare il sintomo rispetto a quelli solidi e salati (cracker, grissini). In caso di nausea è bene evitare di assumere bevande in quantità considerevoli immediatamente prima, durante o immediatamente dopo il momento pasto. Naturalmente le raccomandazioni sopra fornite rappresentano una guida generale che necessita di essere adattata alla caratteristiche e alla specificità individuali.

Dottor Valoriani, e l’idratazione? Che cosa e quanto bere? 

Il metabolismo di molti chemioterapici si realizza per via renale. Per questa ragione diviene fondamentale mantenere un’adeguata idratazione quotidiana durante l’intero iter di cura.
La quantità di liquidi da assumere è legata al peso corporeo e non dovrebbe essere inferiore ai 30 ml per chilo di peso al giorno, ad eccezione di specifiche condizioni cliniche per le quali si renda necessaria una differente modulazione, in eccesso o in difetto, dell’apporto idrico quotidiano.
Questo obiettivo può essere raggiunto non soltanto attraverso il consumo di acqua, ma anche mediante l’utilizzo di brodi, bibite aromatizzate, succhi di frutta, the, tisane o altri infusi. È raccomandabile assumere liquidi a piccoli sorsi, durante l’intero arco delle 24 ore, sino a raggiungere il volume adeguato.

Dottoressa Troiano, in generale che cosa dobbiamo fare per prevenire i tumori a tavola? 

Prima di tutto bisogna specificare che queste raccomandazioni, a cui ho fatto  all’inizio, vanno seguite e messe in pratica fin dall’infanzia.
Il primo consiglio è di rimanere nei limiti del normopeso ed evitare l’aumento di peso e della circonferenza della vita durante l’età adulta. Condurre uno stile di vita attivo e dedicarsi quotidianamente ad almeno 30 minuti di attività fisica come camminata o altro sport.
Per quanto riguarda l’alimentazione, limitare il consumo di alimenti ad alta densità energetica ed evitare le bevande zuccherine.
Mangiare almeno cinque porzioni da minimo 400 grammi di vegetali e frutta ogni giorno.
Limitare il consumo di cereali raffinati e preferire la qualità integrale, consumare cereali e/o legumi a ogni pasto. Consumare la carne rossa in una quantità non superiore a 500 grammi a settimana, e in quantità molto inferiore nel caso della carne conservata. Limitare il consumo a non più di due “drink” alcolici al giorno per gli uomini e uno per le donne.
Evitare gli alimenti conservati in salamoia o ricchi in sale, ridurre il consumo di alimenti elaborati, con l’aggiunta di sale per assicurarsi un apporto quotidiano di sale inferiore a 6 grammi al giorno, pari a 2.4 di sodio. Infine, è sempre bene ricordare che i supplementi dietetici non sono consigliabili per la prevenzione dei tumori, ma è sempre meglio affidarsi a un’alimentazione corretta piuttosto che a surrogati.

Eliana Canova

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