Alimentazione

Lo yogurt? A fine pranzo

Per molto tempo si è pensato che fosse meglio fare il pieno di fermenti lattici lontano dai pasti. Studi recenti affermano il contrario: l'associazione con alcuni cibi esalta il loro potere salutare

Volete potenziare l’effetto dello yogurt? Mangiatelo dopo pranzo o dopo cena. Meglio se dopo un bel piatto di frutta e verdura. In particolare, asparagi, carote, carciofi, radici della cicoria, patate, barbabietole, aglio e banane sono molto ricchi di una sostanza, l’inulina, che aiuta i batteri buoni contenuti nello yogurt a crescere e a funzionare bene. In un certo senso, possiamo dire che li nutre.
Per questo l’inulina e altre molecole simili vengono chiamate prebiotici, cioè sostanze che costituiscono un terreno fertile per lo sviluppo della vita. Mentre i lattobacilli dello yogurt sono definiti probiotici.
Per molto tempo si era pensato che fosse opportuno mangiare lo yogurt lontano dai pasti, per evitare i danni provocati ai probiotici dai succhi gastrici. «Ma da qualche anno l’idea è stata capovolta», dice Alfredo Di Leo, direttore dell’unità operativa complessa di gastroenterologia universitaria del Policlinico di Bari. «E ci si è resi conto che è meglio associare lo yogurt alle sostanze che possono esaltare i suoi effetti».

Il latte fermentato allunga la vita
Nello yogurt sono contenute soprattutto due specie di probiotici (lo Streptococcus thermophilus e il Lactobacillus bulgaricus), che si affiancano alla flora batterica già presente lungo le pareti dell’intestino, migliorando una serie di processi digestivi e frenando l’azione di eventuali agenti patogeni.
Che si tratti di yogurt al naturale o alla frutta poco conta: la sua azione è la stessa. D’altronde, già alla fine dell’Ottocento il biologo russo Ilya Ilyich Mechnikov, premio Nobel per la medicina, aveva notato che le popolazioni caucasiche vivevano più a lungo e in buona salute grazie anche all’assunzione costante di yogurt e kefir, prodotti con latte fermentato.
Oltre ai lattobacilli, lo yogurt contiene calcio, magnesio, potassio, acido folico e zinco: tutte sostanze utili all’organismo. Deve limitare il consumo di questo alimento (e dei cibi con forti dosi di inulina) solo chi soffre della sindrome del colon irritabile.

Gruppo San Donato

E il Cnr sperimenta olive ai lattobacilli
Gli effetti dei lattobacilli dello yogurt sull’organismo sono così positivi che un’équipe dell’Istituto di scienze delle produzioni alimentari che fa capo al Cnr di Bari, guidata da Paola Lavermicocca, ha deciso di mettere a punto un sistema per colonizzare di probiotici anche altri alimenti. I risultati migliori sono stati ottenuti con le olive e i carciofi. Già, gli studiosi sono riusciti a produrre vegetali che imitano lo yogurt. I ricercatori hanno calcolato che, mangiando dieci delle superolive, si possono trasferire nell’intestino oltre un miliardo di probiotici. Una sperimentazione condotta su un gruppo di volontari ha anche mostrato che questi batteri si moltiplicano nell’intestino.

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