
Le raccomandazioni delle mamme («fa freddo, mettiti la maglietta») sono sempre valide. Mai nome fu più azzeccato: maglia della salute. Perché indossarla allontana davvero i rischi di prendersi un raffreddore, ma anche di beccarsi una congestione dopo un pranzo abbondante, l’insorgere del mal di schiena e di dolori articolari alle spalle. 
Insomma, azzera i problemi causati dai colpi di freddo: assorbe il sudore e crea una intercapedine di calore uniforme e costante tra pelle e ambiente, come una corazza che difende il corpo dagli sbalzi di temperatura.  
Molto meglio il cotone
Lana o cotone? Meglio il secondo: se si suda la lana trattiene il sudore e, quando si esce, il freddo la fa diventare un involucro ghiacciato a contatto della pelle. «E un infreddamento improvviso può avere brutte conseguenze, innanzitutto sulle alte vie aeree: rinite e mal di gola sono in agguato», spiega Francesco Carelli, medico di famiglia e professore a contratto all’Università di Milano. 
Se poi si è già raffreddati, esporsi a temperature rigide può peggiorare la situazione e interessare le basse vie respiratorie: polmoni e bronchi. 
La lana va bene per il grande freddo della montagna, purché nemmeno lì si sudi (se capita, è bene asciugarsi e cambiarsi maglia appena si può). Per la città l’ideale è il cotone, che non trattiene nulla e fa respirare. 
Se si vuole proprio stare al calduccio, ci sono i modelli cotone dentro e lana fuori. Altra raccomandazione: di qualunque tipo siano, che coprano bene collo e spalle. 
Addosso tutto l’inverno
Quando iniziare a indossare la maglia della salute dipende dall’esperienza o dal metabolismo individuali: c’è chi soffre già ai primi freddi e chi non si accorge che è arrivato l’autunno. Ma quando arriva il momento in cui si percepisce freddo intenso è bene mettersi la T-shirt e non toglierla più fino al ritorno della bella stagione, a meno che non capiti una giornata di caldo improvviso in mezzo all’inverno. 
Claudio Gattuso – OK La salute prima di tutto
Ultimo aggiornamento: 16 dicembre 2010
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