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Sclerosi multipla: ocrelizumab sicuro in gravidanza e allattamento

Grazie alla sicurezza di questo anticorpo monoclonale è possibile intraprendere una gravidanza anche per le donne con sclerosi multipla

Nella sclerosi multipla la diagnosi precoce è fondamentale perché permette di iniziare subito il trattamento, limitando il danno al sistema nervoso e agendo sia sulle recidive sia sulla progressione della malattia, in sicurezza e con somministrazioni oggi più rapide. Ciò è quanto è emerso al Congresso annuale della Società Italiana di Neurologia.

Sclerosi multipla: nuova modalità di somministrazione per ocrelizumab 

La diagnosi tempestiva è essenziale per poter utilizzare alcuni farmaci come l’anticorpo monoclonale ocrelizumab, che può essere somministrato con un’iniezione sottocute e richiede pochi minuti rispetto ai tempi più lunghi necessari per un’infusione. «La nuova modalità di somministrazione sottocutanea di ocrelizumab, efficace e sicura come quella endovenosa, rende la terapia più semplice e accessibile alle persone con sclerosi multipla, offrendo un significativo risparmio di tempo» spiega Paolo Gallo, Direttore Scientifico della Clinica per la Riabilitazione Fisica e Cognitiva per le Malattie Neurologiche alla Casa di Cura Città di Rovigo.

«Questa nuova modalità di somministrazione rappresenta un’evoluzione concreta nel modo in cui le persone con sclerosi multipla possono vivere la propria terapia. Quando una cura si adatta meglio alla quotidianità, non solo migliora l’aderenza, ma restituisce tempo, autonomia e dignità» aggiunge Emanuele D’Amico. Professore al Dipartimento di Specialità mediche e chirurgiche dell’Università degli Studi di Foggia.

Sclerosi multipla: ocrelizumab sicuro in gravidanza e allattamento

Inoltre, grazie alla sicurezza del farmaco è possibile intraprendere una gravidanza anche per le donne con sclerosi multipla, consentendo un controllo efficace della malattia e una ripresa sicura della terapia nel periodo post-partum.

«Per le donne con sclerosi multipla che desiderano affrontare una gravidanza, ocrelizumab rappresenta oggi un importante opzione ad alta efficacia», conferma Lucia Moiola, Coordinatrice del Centro Sclerosi Multipla dell’Unità di Neurologia all’Ospedale San Raffaele di Milano. «Grazie alla sua attività prolungata e alla bassa probabilità di trasferimento placentare durante il primo trimestre, la terapia consente di mantenere un efficace controllo della malattia anche nel periodo pre-concepimento, riducendo al minimo i rischi per madre e bambino».

La disponibilità di queste nuove terapie consente inoltre alla mamma in trattamento con il farmaco di allattare il neonato. «L’esposizione attraverso il latte materno non è associata a un aumento del rischio di esiti avversi, permettendo l’utilizzo del farmaco anche durante l’allattamento a partire da pochi giorni dopo il parto. Ciò consente alle pazienti di affrontare con maggiore serenità la maternità, conciliando il desiderio di famiglia con la necessità di mantenere un adeguato controllo della patologia» conclude Antonella Conte, Professoressa di Neurologia alla Sapienza Università di Roma e Responsabile del Centro di Sclerosi Multipla del Policlinico Umberto I di Roma.

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