
Una tazza di latte caldo prima di dormire è un rituale rassicurante, associato al sonno tranquillo dell’infanzia. Eppure, secondo recenti studi, assumere latticini prima di coricarsi potrebbe letteralmente diventare un incubo, disturbando il riposo. A indagare questo legame è un team di ricercatori dell’Università di Montréal, guidato dallo psichiatra Tore Nielsen, con uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology che esplora il rapporto tra alimentazione e sogni, concentrandosi proprio sul ruolo del latte e dei suoi derivati.
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Cheese effect: quando il formaggio entra nei sogni
L’idea che il formaggio causi incubi non è nuova. Nell’Ottocento si parlava già di cheese dream effect, una teoria secondo cui alcuni formaggi, soprattutto stagionati, favorissero sogni strani o disturbanti. Questa credenza trovò nuova linfa nel 2005, quando la British Cheese Board condusse un curioso esperimento: oltre il 65% dei partecipanti riferì di aver avuto sogni più intensi dopo aver mangiato formaggio la sera, con differenze a seconda del tipo (ad esempio, cheddar associato a sogni vividi, stilton a sogni bizzarri). Oggi la scienza offre una spiegazione più precisa: non si tratta di superstizione, ma di meccanismi digestivi e neurochimici che possono influenzare l’attività cerebrale durante il sonno.
Latticini e incubi: il legame con la digestione
Gli esperti spiegano che la comparsa di incubi può dipendere da un disagio fisiologico legato alla digestione. Mangiare formaggi o bere latte prima di dormire può provocare gonfiore, acidità o una sensazione di pesantezza che il cervello traduce in un’attività onirica più intensa. I latticini contengono lattosio e zuccheri che, in alcune persone, stimolano l’attività cerebrale o rallentano la digestione, alterando la continuità del sonno e favorendo sogni frammentati o vividi. In pratica, quando lo stomaco “lavora troppo”, anche i sogni diventano più turbolenti.
Latticini e incubi: le donne sono più sensibili
Nella ricerca canadese, più di mille studenti universitari hanno raccontato le proprie abitudini alimentari e la qualità del sonno. Circa un terzo — in gran parte donne — ha dichiarato di avere incubi ricorrenti. Confrontando i dati, gli studiosi hanno individuato un collegamento tra intolleranza al lattosio, disturbi gastrointestinali notturni e sogni spiacevoli.
Il ruolo dell’intolleranza al lattosio
«La frequenza e l’intensità degli incubi sembrano correlate all’intolleranza al lattosio e ad altre sensibilità alimentari», spiega Nielsen, a capo del progetto. «Intervenire sulla dieta potrebbe diventare una strategia utile per migliorare la qualità del sonno e ridurre i disturbi onirici».
Le donne, sottolineano i ricercatori, appaiono più vulnerabili per una combinazione di fattori fisiologici (maggiore incidenza di intolleranze) e psicologici (maggiore reattività emotiva e capacità di ricordare i sogni).
Perché i latticini possono influire sui sogni
Latte e formaggi contengono triptofano, un amminoacido che favorisce la produzione di serotonina e melatonina, ormoni chiave per il benessere e il sonno. Tuttavia, non tutti i latticini hanno lo stesso effetto. Quelli stagionati e ricchi di grassi rallentano la digestione e stimolano la secrezione gastrica, ostacolando le fasi di sonno profondo e intensificando la fase REM, quella dei sogni. Il risultato? Un riposo meno continuo e sogni più vividi o confusi, che talvolta possono essere percepiti come veri e propri incubi.
Formaggi stagionati e tiramina: il cervello in stato di allerta
Tra le sostanze coinvolte nel cosiddetto cheese effect spicca la tiramina, presente in formaggi come gorgonzola, pecorino, cheddar e parmigiano. Questa molecola stimola la produzione di noradrenalina, un neurotrasmettitore legato allo stato di vigilanza. Consumare questi formaggi poco prima di dormire può quindi mantenere il cervello in uno stato di allerta, rendendo più difficile l’addormentamento e favorendo sogni agitati o risvegli improvvisi. Non è dunque il formaggio in sé a provocare gli incubi, ma la combinazione tra stimoli digestivi e attivazione del sistema nervoso.
Sogni sereni: consigli per la sera
Lo studio ha mostrato anche un legame tra dieta squilibrata e sogni negativi: un’alimentazione ricca di zuccheri e grassi saturi può alterare i ritmi circadiani e peggiorare la qualità del sonno. Chi soffre di intolleranza al lattosio, inoltre, tende a riferire non solo sintomi fisici come gonfiore e crampi, ma anche riposi frammentati e sogni disturbanti. Ecco alcune buone pratiche per dormire meglio senza rinunciare ai latticini:
- Evitare formaggi stagionati o grassi prima di coricarsi.
- Scegliere latte caldo o yogurt bianco almeno due ore prima di dormire: sono più leggeri ma contengono triptofano.
- Optare per una cena equilibrata, povera di zuccheri e grassi saturi.
- Creare una routine rilassante, con luci soffuse e senza schermi.