
Vivere senza limiti, anche con il diabete di tipo 1. È questo il messaggio che Alexander Zverev, oggi numero 3 del tennis mondiale, vuole lanciare insieme a Medtronic Diabete, azienda leader nelle tecnologie per la salute, attraverso una nuova partnership che punta a rompere i tabù e a ispirare milioni di persone in tutto il mondo.
In questo articolo
Zverev e diabete: la diagnosi arrivata a 4 anni
Zverev conosce bene le sfide quotidiane del diabete: la diagnosi è arrivata a soli 4 anni. Per diverso tempo l’atleta di fama mondiale ha tenuto nascosta la sua condizione, temendo pregiudizi e ostacoli, finché ha scelto di trasformare la vulnerabilità in forza.
Oggi, con la sua testimonianza e il lavoro della Alexander Zverev Foundation, si impegna per aiutare bambini e adulti con diabete a scoprire il proprio potenziale, senza lasciare che la malattia imponga dei limiti. «Mi dicevano che non avrei mai potuto giocare a certi livelli con il diabete», racconta Zverev. «Ma io non ho mai accettato questa idea. Collaboro con Medtronic per dimostrare che si può vivere al massimo, senza farsi fermare».
Gestire il diabete con strumenti all’avanguardia migliora la vita
Alla base di questa alleanza c’è una convinzione chiara: gestire il diabete con strumenti all’avanguardia può migliorare la qualità della vita, permettendo di dormire meglio, svolgere attività fisica in sicurezza, viaggiare, lavorare e persino diventare un campione olimpico. Medtronic, che da oltre 40 anni guida l’innovazione in ambito medico, offre oggi dispositivi intelligenti come:
- sistemi automatizzati di somministrazione di insulina, che imitano il funzionamento del pancreas;
- sensori CGM (monitoraggio continuo della glicemia), che riducono l’incertezza e aiutano a mantenere la glicemia nel range ottimale (TIR);
- piattaforme digitali che permettono il controllo remoto dei valori glicemici, migliorando la serenità anche dei caregiver.
Quante persone vivono con il diabete nel mondo
Oggi oltre 537 milioni di persone nel mondo convivono con il diabete (3,9 milioni solo in Italia), e una parte significativa sono giovani. Per molti, lo sport e uno stile di vita attivo sembrano inaccessibili. Ma Zverev dimostra che è possibile ribaltare la narrativa. Ha vinto una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo, ha conquistato due ATP Finals e oggi è tra i migliori al mondo, pur convivendo quotidianamente con la gestione di una patologia cronica. «Non voglio che nessun bambino creda di non poter fare qualcosa solo per colpa del diabete», spiega. «Io ci sono riuscito, e ora voglio aiutare gli altri a fare lo stesso».
La Alexander Zverev Foundation: accesso alle cure, sport e speranza
Nel 2022, Alexander, insieme al fratello Mischa e ai genitori, ha fondato la sua organizzazione benefica per dare accesso a insulina, farmaci salvavita e attività sportive a bambini con diabete in tutto il mondo. Tra i progetti più belli ci sono i campi sportivi di tennis e sci, pensati per promuovere uno stile di vita sano e dimostrare che nulla è precluso. L’incontro con Medtronic nasce da una visione condivisa: rendere la gestione del diabete più semplice, più umana, più vicina. Lo conferma anche Que Dallara, presidente della divisione Medtronic Diabete: «Alexander incarna la nostra missione: aiutare le persone a superare i propri limiti, grazie alla tecnologia e a un supporto costante. Con questa partnership vogliamo ispirare fiducia, forza e speranza».
La scienza al servizio delle persone
Oggi la tecnologia non serve solo per misurare valori, ma per creare un ecosistema intelligente, capace di leggere i dati glicemici, prevedere le variazioni, e supportare la vita quotidiana con strumenti intuitivi. È su questa strada che si muove Medtronic, con:
- intelligenza artificiale applicata al diabete;
- dispositivi personalizzabili pensati per adattarsi alla vita reale;
- soluzioni mobili che permettono al paziente di monitorarsi ovunque, senza sentirsi “malato”.
«Il diabete fa parte del mio passato, ma non decide il mio futuro»
Così Zverev chiude il cerchio. Il suo messaggio non è solo tecnico o medico: è profondamente umano. Non si tratta solo di convivere con una malattia, ma di scegliere ogni giorno di vivere la propria vita in libertà, con l’aiuto giusto, la determinazione e la consapevolezza che il diabete non è un limite, ma una parte del percorso. E oggi, grazie all’incontro tra tecnologia e testimonianza, sempre più persone possono riscrivere la propria storia, guardando avanti, senza paura.