
Chi soffre di allergie ai pollini lo ha notato subito: nel 2025 i sintomi allergici sono iniziati prima, sono più intensi e persistenti. Ma perché? Le ragioni sono molteplici e si intrecciano tra fattori climatici, ambientali e sanitari, contribuendo a rendere questa stagione particolarmente difficile per milioni di italiani.
In questo articolo
1. Inverno mite e primavera anticipata
Un inverno particolarmente caldo, con temperature sopra la media, ha permesso alle piante di iniziare il proprio ciclo vegetativo in anticipo. Il risultato è stato una fioritura precoce e più intensa, che ha dato il via a una stagione pollinica anticipata.
2. Perché quest’anno l’allergia ai pollini è così forte? Piogge intermittenti e giornate ventose
Le piogge a intermittenza, seguite da giornate calde, secche e ventose, hanno creato le condizioni ideali per la diffusione massiccia dei pollini. In particolare, le graminacee, la betulla, la parietaria e il cipresso sono tra le piante più attive in questa stagione.
3. Inquinamento atmosferico: un potenziatore invisibile
L’inquinamento non solo favorisce le infiammazioni delle vie respiratorie, ma rende i pollini più aggressivi. Le polveri sottili e gli ossidi di azoto si legano ai pollini, alterandone la struttura e aumentando la loro capacità di scatenare reazioni immunitarie. Questo è uno dei motivi per cui, in città, i sintomi allergici sono spesso più intensi che in campagna.
4. Aumento della sensibilizzazione
Ogni anno, sempre più persone sviluppano sintomi allergici, anche in età adulta. Questo fenomeno, detto “effetto accumulo“, è dovuto all’esposizione prolungata e crescente a fattori allergenici. Anche chi era già allergico, oggi potrebbe avvertire sintomi più forti o reazioni crociate con altri allergeni, come alcuni alimenti.
5. Cambiamenti climatici a lungo termine
Negli ultimi anni, i cambiamenti climatici hanno modificato in modo profondo i cicli stagionali delle piante. Le stagioni polliniche sono più lunghe e iniziano prima, soprattutto per effetto del riscaldamento globale. Alcune specie altamente allergeniche, come l’ambrosia, si stanno diffondendo anche in zone dove prima erano assenti.
Cosa fare per difendersi?
- Controllare il calendario pollinico: Esistono app e siti dedicati (come il Bollettino Pollinico dell’AIITO) che aggiornano in tempo reale la concentrazione di pollini nell’aria.
- Ridurre l’esposizione: Evitare di uscire nelle ore più ventose e secche, areare casa solo nelle ore serali e utilizzare filtri antipolline per auto e condizionatori.
- Fare lavaggi nasali: L’uso quotidiano di soluzioni saline aiuta a rimuovere allergeni e a ridurre l’infiammazione delle mucose.
- Ricorrere a terapie mirate: Antistaminici, corticosteroidi topici e, nei casi più gravi, la desensibilizzazione (immunoterapia specifica) possono aiutare a gestire i sintomi.
In sintesi, l’allergia ai pollini quest’anno è più forte per un mix di fattori climatici, ambientali e sanitari. Ma con la giusta informazione e strategie di prevenzione, è possibile affrontare la stagione allergica con più serenità.