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Motivarsi dopo il rientro

Finite le vacanze possono scattare emicrania, stanchezza e nervosismo. Ecco i trucchi per contrastare l'holiday blues, la sindrome da rientro: dormire molto, concedersi pause, fare attività fisica e no a diete rigide

Ne abbiamo sentito parlare un po’ tutti, ma che cosa è davvero lo stress da rientro? E soprattutto, come possiamo affrontare al meglio e in maniera positiva, dopo un periodo di vacanza, la vita di tutti i giorni? Ecco i consigli di Paola Vinciguerra – psicoterapeuta, presidente Eurodap, supervisore E.M.D.R. Italia, docente di Soft skills presso l’Università di Roma Tor Vergata e Luiss (puoi chiederele un consutlo qui).

“Holiday Blues”, meglio conosciuto come stress da rientro. Quali sono i sintomi?

Gruppo San Donato

La sensazione che si prova è di abbattimento generale, fisico e psichico, come se avessimo perduto gli stimoli che avevamo durante la vacanza. È un leggero, ma costante, stato d’ansia e ‘depressione’ che si ripercuote sulla vita lavorativa e di tutti i giorni. Si possono verificare anche emicranie, spossatezza, momenti di sonnolenza o nervosismo e stati di apatia. Questi sintomi durano per qualche giorno e non sono preoccupanti, sono semplicemente dovuti allo sforzo che il nostro fisico sta facendo per cercare di riadattarsi. A questo proposito è bene prendere consapevolezza che lo stato di abbattimento generale è una conseguenza della fine della vacanza, in questo modo lo si potrà affrontare al meglio. È importante non drammatizzare e capire che rientrare da una vacanza è un passaggio naturale.

Quale atteggiamento è bene adottare per superarlo?

Assolutamente no ai pensieri allarmanti come «quanto devo aspettare per la prossima vacanza», «quanto lavoro ho da svolgere» oppure «non ce la posso fare!». Le vacanze sono delle pause, ma non fanno parte del quotidiano. Certo abbiamo un innalzamento della serotonina e delle endorfine, siamo più efficienti fisicamente e la mente e il corpo sono riposati e reattivi, ma la realtà è un’altra. E non è detto che debba per forza essere peggiore delle ferie appena trascorse. Bisogna imparare a cogliere gli aspetti positivi della nostra quotidianità, valorizzarne l’energia costruttiva che contiene e non demonizzarla. Non abbruttire la realtà con pensieri negativi. Siamo noi che strutturiamo la nostra vita e non viceversa. Non deve essere tutto o nero o bianco, vacanza o galera! Bisogna cercare un elemento gratificante e motivante per vivere serenamente la ripresa della routine quotidiana e della propria attività lavorativa per evitare di compromettere il proprio equilibrio psicofisico.

In concreto?

Prima di tutto la ripresa deve essere graduale. Evitare di rientrare dalle vacanze a ridosso dell’attività lavorativa e “accorciare” la settimana: rientrando dalle ferie la domenica, riprendere a lavorare il martedì. In questo modo peseranno meno i primi giorni in ufficio. Non perdere l’abitudine, acquisita durante le vacanze, di fare attività fisica. Aiuta a mantenersi in forma ma soprattutto permette di diminuire lo stress e a liberare la mente. Meglio fare sport all’aria aperta e approfittare delle belle giornate di fine estate per uscire la sera e ritrovarsi con gli amici, invece di chiudersi in casa e accendere il televisore, in questo modo si prolungherà “lo spirito vacanziero”. Dormire almeno 7/8 ore a notte, mangiare bene senza eccessi ma anche senza sottoporsi subito a diete rigide. Rispettare i propri ritmi concedendosi frequenti pause, porsi degli obiettivi semplici arrivando con gradualità ai progetti più complessi.

E i più piccoli? Anche loro soffrono di stress da rientro?

I più giovani, dopo mesi di vacanza e di libertà, si ritrovano catapultati negli impegni della quotidianità da un giorno all’altro. Soprattutto per loro il rientro deve essere graduale, con una ripresa lenta del ritmo della vita di tutti i giorni. Molto importante è la disciplina di orari, che è fondamentale dopo i mesi senza regole delle vacanze. Dunque spazio ai compiti, ai pasti regolari, agli amici ritrovati e ai luoghi familiari. L’ideale sarebbe avere a disposizione 15 giorni per rieducare dolcemente i più piccoli ai ritmi della vita normale. Non si può pretendere che non soffrano di stress da rientro se dopo un periodo così lungo senza restrizioni, li chiudiamo in un’aula scolastica senza dargli il tempo di adattarsi al nuovo stile di vita.

Al giorno d’oggi sempre più persone soffrono di stress da rientro.

La “colpa” è del momento storico che stiamo vivendo e della crisi che si ripercuote sul nostro Paese. Questa instabilità e senso di incertezza si riflette anche sul periodo delle vacanze che dovrebbe essere spensierato e rigenerante. Invece si rientra nel quotidiano con un ulteriore senso di smarrimento e molti si domandano: «che cosa succederà domani?». Fino a qualche anno fa non era così, le vacanze erano vacanze, tutti ci andavano, mentre oggi molti non possono più permettersele e chi può le vive male. Tutto questo genera ansia. Lo stress sta diventando il pane quotidiano della gente.
05/09/2014

 

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