Sessualità

Binge drinking: si può prevedere già a 14 anni, dal cervello più grande

Dimensione e morfologia del cervello spiegano la predisposizione all'abuso di alcolici tra i più giovani. I predittori individuati sarebbero una quarantina: tra i più accurati anche storia famigliare, stress in adolescenza, impulsività.

Potrebbe essere la risposta a una delle domande nate dall'apprensione dei genitori: mio figlio adolescente beve troppi alcolici? Niente minacce, pedinamenti, controllo del cellulare o divieti di frequentare 'cattive' compagnie: per prevedere il binge drinking, ovvero il consumo eccessivo di alcol solo in alcuni giorni – come il weekend – che accomuna sempre più giovanissimi, entra in gioco la scienza, con predittori psicologici, influenze ambientali e studi della morfologia del cervello immaturo.

Pubblicata oggi su Nature, la ricerca condotta dagli psichiatri Robert Whelan e Hugh Garavan dell'Università del Vermont (UVM), negli Stati Uniti, ha raccolto una quarantina di variabili che riescono a prevedere, con un'iniziale esattezza del 70 per cento, quali adolescenti cadranno nella trappola dell'alcol e di un abuso irresponsabile. Lo studio è il proseguimento di un'indagine precedente che nel 2012, dalle pagine di Nature Neuroscience, aveva svelato quali sono le vie neurali coinvolte nella maggiore tendenza a fare uso di alcol e droghe tra gli adolescenti, monitorando le risposte cerebrali di 2400 quattordicenni da otto differenti luoghi in Europa. Per determinare quali caratteri siano efficaci nel prevedere questo comportamento a rischio, i ricercatori hanno oggi elaborato gli stessi dati di allora, inclusa l'analisi morfologica e dell'attività cerebrale, test del QI e cognitivi, esami del sangue e valutazione della personalità. Il modello adottato è riuscito a identificare quali quattordicenni di alloa avrebbero poi avuto maggiore inclinazione al binge drinking, trovando poi, a distanza di due anni, corrispondenza nella realtà.

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“Non esistono solo una o due o tre variabili critiche, il modello finale è molto ampio, suggerisce un insieme eterogeneo di cause sottostanti al consumo di alcolici negli adolescenti.”, commentano i ricercatori. Quali sono, quindi, le caratteristiche che possono far impensierire i genitori? Impulsività, ricerca di emozioni, irresponsabilità e precedenti per droga in famiglia sono al primo posto, seguiti dal vissuto in adolescenza con frequenti episodi stressanti. Conta anche l'età a cui si fa il primo sorso di bevanda alcolica: più inclini al binge drinking quelli che iniziano a 14 anni.

Ma l'informazione più interessante, e inaspettata, arriva dall'analisi morfologica del cervello: dalle sue dimensioni è possibile capire se un ragazzo avrà una naturale tendenza a bere qualche bicchiere di troppo. Per il cervello piccolo? No, è l'esatto opposto. In adolescenza, spiega Garavan, “ha luogo un processo di ridefinizione e modellamento del cervello, la maggior parte della materia grigia, i neuroni e le interconnessioni tra loro, si rimpiccioliscono mentre aumenta il volume della materia bianca. I ragazzi con cervello immaturo, ovvero ancora di grandi dimensioni, sono più inclini all'abuso di alcolici.”

CP

 

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