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La stretta di mano rivela il tuo stato di salute

Indica il rischio di infarto e ictus meglio della pressione arteriosa

«Ciao, come stai?». Non è un caso che le strette di mano siano spesso accompagnate da questa domanda. Infatti il vigore e la fermezza con cui compiamo questo semplice gesto possono raccontare molto del nostro stato di salute, svelando il rischio di infarto e ictus addirittura meglio di quanto non faccia la semplice misurazione della pressione arteriosa. E’ quanto rivela un ampio studio internazionale pubblicato sulla rivista The Lancet dalla McMaster University a Hamilton, in Canada.

La ricerca, durata quattro anni, ha preso in esame quasi 140.000 persone di età compresa fra i 35 e i 70 anni, mettendo in correlazione le loro condizioni di salute con la forza muscolare valutata misurando il vigore della stretta di mano con un dinamometro.

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È stato così osservato che una stretta di mano più debole è associata ad una maggiore probabilità di malattie cardiovascolari e morte. In particolare, per ogni perdita di 5 chili di forza della presa, il rischio di infarto aumenta del 7%, il rischio di ictus del 9%, mentre la probabilità di morte (per cause cardiovascolari e non) si impenna del 17%.

«La stretta di mano potrebbe costituire un metodo semplice ed economico per valutare il rischio di morte e malattie cardiovascolari», spiega il cardiologo Darryl Leong che ha coordinato lo studio. «I medici possono misurare la forza della presa per identificare i pazienti a rischio tra quelli che hanno già avuto infarti o ictus». Prima di applicare questa scoperta nell’ambito clinico, però, bisognerà stabilire con esattezza quali siano i parametri ottimali per valutare la stretta di mano, tenendo conto dei fattori che la influenzano, come il peso, la stazza e l’etnia del paziente.

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